Salta la serata con Adriano Sofri «Ci hanno negato l’auditorium»

Lo storico esponente dei Verdi Fiorelli all’attacco: «Dalla Regione arriva il niet per motivi di sicurezza. Il sospetto è che sia censura» 
Bumbaca Gorizia Renato Fiorelli © Foto di Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia Renato Fiorelli © Foto di Pierluigi Bumbaca

la polemica

C’erano già i volantini. Con tanto di riproduzione della copertina del libro, la data e la location dell’evento. Giovedì 6 febbraio Adriano Sofri avrebbe dovuto presentare a Gorizia il suo libro “Il martire fascista” (Sellerio editore) all’auditorium di via Roma, alle 20.30. Il programma prevedeva l’introduzione a cura di Marco Menato, direttore della Biblioteca statale isontina (Bsi).

Ma c’è stato il colpo di scena. Che ha lasciato incredulo uno dei promotori: lo storico esponente dei Verdi Renato Fiorelli. È lui a raccontare come sono andate le cose. «Una premessa: l’appuntamento era promosso dal Comitato di accoglienza culturale, composto da Menato, Giuseppe Ieusig e il sottoscritto. Avevo chiesto la disponibilità della sala al Comune e il sindaco Ziberna mi indirizzò agli uffici preposti della Regione per l’utilizzo dell’auditorium. Serviva e serve una sala ampia e con un significativo numero di posti. Glisso sulla macchinosità della richiesta ma tutto pareva essere andato in porto, tant’è che ieri mattina avrei dovuto incontrare un funzionario della Regione che mi avrebbe, in sostanza, consegnato le chiavi».

E qui si materializza il “fattaccio”. «Riceviamo una telefonata in cui ci viene detto che la serata è sospesa per motivi di sicurezza sino a marzo. Preciso che, prima di avere avuto garanzie sufficienti per l’uso della sala di via Roma, avevo anche chiesto la disponibilità dell’auditorium Fogar. L’avevo anche ottenuta ma, di fronte alla possibilità di utilizzare la struttura di via Roma, avevo ringraziato e me n’ero andato».

Oggi, Fiorelli si ritrova con un impegno assunto con Sofri, un’organizzazione (anche con le librerie) già definita, la quota già versata per l’utilizzo della sala e un pugno di mosche in mano. «Il sospetto - polemizza Fiorelli - è che sia scattata la censura da parte della Regione che è proprietaria dell’auditorium, viste anche le motivazioni addotte per il niet. A questo punto, tornerò dove avevo iniziato e coinvolgerò nuovamente il sindaco per avere a disposizione una sala per questa serata». —

Fra.Fa.

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