Sale la curva dei contagi: registrati anche a Trieste numeri da zona rossa

TRIESTE Con 172 nuovi contagi di giornata anche la provincia di Trieste supera i 250 casi settimanali di coronavirus ogni 100.000 abitanti. La somma di 599 contagi sul territorio negli ultimi sette giorni si traduce in un’incidenza di 259, oltre la soglia che il Comitato tecnico di sicurezza ritiene debba determinare, in caso di sforamento, il passaggio in zona rossa. In Friuli Venezia Giulia c’è solo la provincia di Pordenone (144) sotto quota 250. Il resto del territorio (la media regionale è di 371) ha incidenze altissime: Udine a 526, Gorizia a 446.
Ed è proprio numeri alla mano che in Regione, senza intenzione di alzare barricate, ci si prepara a possibili, ulteriori restrizioni (gli esperti nazionali vorrebbero i week-end blindati oltre al rosso automatico sopra 250/100.000, ma sarà la politica a decidere). Nonostante esponenti del centrodestra come il leader della Lega Matteo Salvini e il presidente della Liguria Giovanni Toti si stiano scagliando contro ipotesi di lockdown, in piazza Unità si prende atto di una curva in rialzo dalla terza decade di febbraio e di un rinnovato carico sul sistema ospedaliero.
Oggi è tra l’altro il giorno in cui la task force regionale valuterà la bozza del monitoraggio della cabina di regia sui dati della scorsa settimana, che con un Rt superiore all’1,25 potrebbero mandare il Fvg in rosso a prescindere dalle modifiche al Dpcm.
Dopo la Conferenza delle Regioni in programma questa mattina alle 10 sarà più chiara la posizione dei governatori, ma sin d’ora è possibile prevedere che Massimiliano Fedriga farà valere la linea della prudenza. Quando le condizioni lo permettevano, e dunque nei casi di un contagio sotto controllo e di una consolidata zona gialla per una regione, il presidente del Fvg si è mostrato “aperturista” al punto da suggerire il via libera ad alcune attività: lezioni individuali in palestra, una certa quantità di pubblico in cinema e teatri, pure le cene al ristorante.
Ma, essendo ogni ragionamento imprescindibile rispetto alla situazione epidemiologica e visti i numeri in forte incremento nelle ultime tre settimane, e non solo in Fvg, la zona rossa viene considerata soluzione dolorosa, ma coerente con il quadro pandemico attuale.
Ieri il dato dei positivi sulle 24 ore è stato di 866 (si deve tornare al 16 gennaio per trovarne uno più alto), la somma tra i 474 da tampone molecolare (su 6.273, 7,55%) e i 392 da test antigenico (su 3.285, 11,93%). L’incidenza sul totale dei controlli (9.558) è del 9,06%, quella sui casi testati resta stabile attorno al 23%. Da inizio pandemia hanno contratto il virus 82.628 persone, di cui 38.916 in provincia di Udine (+490), 17.416 a Pordenone (+83), 15.514 a Trieste (+172), 9.839 a Gorizia (+110) e 943 di fuori regione (+11). Nel dettagli delle aree in cui è già in corso la prima fase della campagna la vaccinazione, con evidente riduzione della diffusione del virus, si segnalano quattro contagi tra gli operatori delle residenze per anziani e tre nel Ssr (un amministrativo, uno psicologo e un tecnico nell’Azienda sanitaria Friuli Centrale). Inoltre, risultano positivi tre cittadini di rientro da Albania, Macedonia e California.
Con un decesso pregresso di gennaio e gli undici comunicati ieri, le vittime con diagnosi Covid salgono a 2.955: 1.491 a Udine (+10), 661 a Trieste (+1), 604 a Pordenone e 199 a Gorizia (+1). A preoccupare è poi il continuo incremento degli ospedalizzati: sono 64 nelle terapie intensive (+4) e 489 nei reparti a media e bassa intensità (+11). Un numero così alto di ricoveri (553) non si registrava dal 9 febbraio, con un +162 (+41%) nelle ultime due settimane. Gli attualmente positivi sono 12.210 (+461), i totalmente guariti 64.693 (+339), i clinicamente guariti 2.309 (+54), gli isolamenti 12.118 (+446). —
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