Sale la conta dei decessi: in regione morte 3 donne. Al Cro di Aviano 14 casi

TRIESTE Ci sono altri tre decessi con diagnosi Covid nel bollettino del coronavirus in Friuli Venezia Giulia. Un numero così alto non si registrava dal 13 maggio. Nella seconda fase della pandemia, continuano a essere molti elevati anche i nuovi positivi: ieri 90, ma a fronte di pochi tamponi (1.281), come sempre nel fine settimana.
Le vittime sono tutte donne. Una di Monfalcone del 1943, ricoverata al San Polo da inizio ottobre, una di Pulfero, classe 1927, e una terza di Valvasone Arzene, del 1936. Il totale a ottobre è di 13 decessi e bisogna ritorna a maggio per trovare un dato mensile superiore, 44, mentre da giugno a settembre i morti sono stati 18. La triste conta è ora di 364, di cui 199 a Trieste, 81 a Udine, 74 a Pordenone e 10 a Gorizia.
Tra i casi di giornata, si legge nei report del vicegovernatore Riccardo Riccardi, sono ancora strutture della salute, scuole e case di riposo a destare la maggiore preoccupazione. A contrarre il virus 14 operatori del Cro di Aviano, con sospensione oggi delle sedute di radioterapia, un professionista sanitario a Palmanova e due operatori dell’ospedale palmarino. Nei giorni scorsi il Dipartimento di prevenzione ha pure comunicato un paio di casi all’Avalon, «di persone che gravitano nella struttura», fa sapere la direzione del centro benessere e medicale in Carso, che ha provveduto a sue spese a sottoporre al tampone, «in via preventiva e per la sicurezza dei clienti», tutti i collaboratori, una trentina di persone. Positivi poi un corsista dello Ial e due alunni dell’European School di Trieste; tre componenti di una famiglia di Gradisca, compreso un figlio iscritto alla scuola media (la sua classe è isolamento fiduciario in attesa di test veloce); un’altra famiglia con figli in età scolare, a Gradisca e a Martignacco, e un’educatrice della scuola primaria di Vajont del comprensivo Turoldo.
Per quel che riguarda le residenze per anziani, si registra inoltre la positività al Covid di una donna del 1933 ospite dell'Asp di Tolmezzo e si segnala poi un focolaio in una struttura per disabili di Ragogna, dove sono emersi dieci contagi tra operatori e ospiti. Più allargata l’infezione alla Pineta del Carso, ad Aurisina. Dopo la comunicazione su 22 positivi (17 pazienti, quattro dipendenti e un collaboratore di una ditta esterna), l’amministratore delegato Guglielmo Danelon fa sapere che «verranno eseguiti i tamponi a ospiti e sanitari, un totale di circa 140 persone», ma assicura anche che «l’attività ambulatoriale, con percorsi e personale separati, prosegue regolarmente». La direzione dell’Itis, intanto, recepisce l’ordinanza del governatore Fedriga della scorsa settimana e sospende «i protocolli vigenti relativi alle modalità di effettuazione delle visite di parenti delle persone residenti» a partire da oggi e per un periodo di due settimane.
Tornando ai numeri, i casi totali sono saliti a 6.505, 2.251 a Udine (+44), 2.157 a Trieste (+16), 1.381 a Pordenone (+20) e 679 a Gorizia (+9), cui si aggiungono 37 residenti fuori regione (+1). Gli attualmente positivi sono 2.199 (+87), le terapie intensive occupate 13 (-1), i ricoveri nelle malattie infettive 62 (+6), i totalmente guariti 3.942, i clinicamente guariti 31 e le persone in isolamento 2.093 (+82). Sulla seconda ondata e sui provvedimenti del governo è intervenuto ieri a Tagadà su La7 il presidente Fedriga, facendo sapere tra l’altro di avere fatto in questi mesi sei tamponi e di avere scaricato la app Immuni. Salvini scatta selfie senza mascherina? «Penso che tanti abbiano fatto errori di valutazione, me compreso, nei diversi periodi della pandemia, però devo dire che Salvini era stato uno di quelli che aveva chiesto le quarantene per chi tornava dalle zone a rischio. E, quando l’abbiamo detto, ci hanno dato dei razzisti». —
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