Sale a 18 il numero dei contagiati in Fvg. Positivo il consigliere regionale Gabrovec, 8 colleghi in quarantena. Il ministro Patuanelli in autoisolamento

TRIESTE Salgono a quota 18 in Friuli Venezia Giulia i casi di positività al test del coronavirus. Lo comunica ufficialmente l'ultimo bollettino diramato dalla Regione. L'ultimo caso segnalato è nel goriziano, con una donna in condizioni non gravi, in isolamento domiciliare. Poche ore prima la contabilità dei contagiati aveva riferito altri 4 casi: quelli di tre triestini, due dei quali ricoverati in ospedale in buone condizioni, e di un altro cittadino di Gorizia in isolamento domiciliare. Tutti sono stati presi in carico dal Servizio sanitario regionale.
Il caso in consiglio Tra i triestini risultati positivi c’è anche un consigliere regionale: l’esponente di Slovenska skupnost (gruppo Pd) Igor Gabrovec. La notizia è stata ufficializzata ieri alle 22.15 dall’amministrazione regionale, assieme alla comunicazione che le riunioni dell’assemblea fissate per oggi e domani sono sospese. Gabrovec ieri mattina ha partecipato alle prime fasi della seduta del consiglio comunale in cui il governatore Massimiliano Fedriga e del vicepresidente Riccardo Riccardi, titolare della delega alla Salute hanno tenuto una relazione sulla situazione epidemica. Non sentendosi bene, aveva poi lasciato l’aula in anticipo.
Il consigliere è stato poi trattenuto in osservazione al reparto infettivi dell’ospedale Maggiore (e non quello di Cattinara come comunicato dalla Regione in un primo momento), mentre è stato attivato il protocollo previsto per le verifiche del caso da effettuare in primis sui famigliari e sugli altri consiglieri che siedono più a stretto contatto con Gabrovec.
Otto consiglieri in isolamento Nella mattinata di oggi, 4 marzo, i consiglieri che saranno tenuti in isolamento sono saliti a 8: ai quattro messi in quarantena ieri (Massimo Moretuzzo del Patto per l’Autonomia, Sergio Bolzonello (Pd), Antonio Lippolis e Stefano Mazzolini della Lega) si sono aggiunti Gianpaolo Bidoli, Francesco Russo, Antonio Lippolis e Diego Moretti.
La Regione Fvg precisa che i consiglieri che erano seduti nell'emiciclo ai lati, sopra e sotto, del consigliere risultato positivo, dovranno essere isolati.
Il protocollo della quarantena "Secondo il protocollo, infatti, la persona che ha avuto un contatto diretto non protetto con un caso di coronavirus (ad esempio attraverso il contatto delle mani) o un faccia a faccia a meno di 2 metri e di durata maggiore a 15 minuti o che si è trovata in un ambiente chiuso per almeno 15 minuti deve essere messa in isolamento contumaciale per 14 giorni. La persona in isolamento dovrà rimanere nella propria stanza e non condividere per periodi lunghi gli spazi comuni; negli spazi eventualmente condivisi, dove la persona potrà trattenersi, verrà predisposto il ricambio d'aria con apertura delle finestre - si legge ancora -. E' necessario, poi, usare un bagno separato se possibile o lavare accuratamente le superfici di contatto secondo le norme igieniche, non condividere piatti, asciugamani, utensili e proibire l'accesso a visitatori esterni. La persona contagiata deve adottare le seguenti regole: lavarsi di frequente ed accuratamente le mani per circa 20 secondi, soprattutto in caso di tosse o starnuti ed utilizzare fazzoletti usa e getta che andranno poi eliminati in contenitori chiusi, non toccarsi naso, occhi e bocca.
La persona in isolamento può uscire da casa solo per cure urgenti e se il quadro clinico peggiora deve chiamare il 112 o il proprio medico curante. Gli otto consiglieri vengono messi in isolamento ma non sono soggetti a tampone. Il tampone viene infatti effettuato solo alle persone sintomatiche o dopo un certo numero di giorni dal contatto. Secondo i protocolli, i dipartimenti di prevenzione avuto il nominativo della persona positiva, procedono con l'indagine epidemiologica al fine di individuare, secondo la definizione di contatto stretto, le persone più vicine al caso per contattarle, metterle in isolamento, monitorandole per tutto il periodo contumaciale ."
La sanificazione dell'aula Gabrovec l’altro giorno era transitato per l’aeroporto di Treviso al ritorno da una vacanza. Il presidente del consiglio Piero Mauro Zanin ha garantito che saranno messe in atto tutte le misure di prevenzione e sanificazione previste per l’aula regionale: "le sedi del Consiglio regionale - si legge infanni in una nota - rimarranno chiuse al pubblico e anche al personale nella giornata odierna di mercoledì 4 marzo, consentendo in questo modo di procedere alla sanificazione di aula e spazi attigui, ovvero dei locali frequentati nella mattinata di ieri dal consigliere regionale risultato successivamente positivo al test del Coronavirus". A comunicarlo è stato il segretario generale dell'Assemblea legislativa Fvg, rimandando al successivo consulto con le autorità sanitarie competenti ogni decisione relativa ai prossimi giorni.
La Regione informa anche che la seduta prevista per oggi a Udine alle 17 viene rinviata a data da destinarsi.
Il ministro in autoisolamento Anche il ministro triestino dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli è in autoisolamento al Mise dopo l'incontro di martedì della scorsa settimana con l'assessore lombardo Alessandro Mattinzoli risultato positivo al Coronavirus. Il ministro non ha alcun sintomo, è stato sottoposto al tampone che è risultato negativo. L'autoisolamento durerà fino a martedì della prossima settimana.
La lettera al ministero del Lavoro Intanto la Regione ha spedito una lettera, la seconda in pochi giorni, firmata dall'assessore regionale al Lavoro e inviata al Ministero competente per sollecitare l'estensione al Friuli Venezia Giulia delle misure di sostegno al reddito previste dal decreto legge 9/2020 alle "aree interessate da ordinanze del ministro della Salute d'intesa con i presidenti delle singole regioni", oggetto di provvedimenti specifici sul contenimento del Covid-19. È una delle iniziative assunte in queste ore dalla Regione, che ribadisce la necessità di allargare al territorio regionale misure, strumenti e interventi di tutela previsti dal governo nei confronti delle regioni colpite dal coronavirus.
Il treno fermato Intanto un treno regionale di Trenitalia è stato fermato questo pomeriggio alla stazione ferroviaria di Udine dopo che era stata segnalata a bordo la presenza di una persona forse affetta dal Coronavirus. Secondo quanto si è appreso, dal convoglio, fermato dagli agenti della Polfer, sono stati fatti scendere tutti i passeggeri mentre la persona sospettata di essere contagiata sarebbe stata portata via in ambulanza. Il treno è stato poi soppresso.
I contagi di martedì Ieri si sono registrati anche un altro contagiato a Gorizia – si tratta di un altro lavoratore del gruppo Hera – e, in più, il primo ricovero ospedaliero. Quest’ultimo è il 13esimo contagiato in ordine di tempo, un sacerdote udinese che è stato trasportato nel reparto malattie infettive del capoluogo friulano: ha contratto il virus partecipando a un convegno a Milano. Le sue condizioni non sono gravi. Il sacerdote insegna nel seminario arcivescovile di Udine e dunque, in via precauzionale, la struttura è stata chiusa e sono stati messi in quarantena tutti coloro che vivono nel seminario: 35 persone.
Quello del sacerdote diventa così il terzo ceppo, aggiungendosi agli altri due che finora si sono delineati in regione. Il ceppo goriziano è quello legato al primo caso di positività scoperto in regione (l’impiegato del gruppo Hera che ha poi contagiato anche altri due colleghi, uno residente a Gorizia e l’altro a Ronchi). Poi quello “universitario” udinese riconducibile al convegno dell’Associazione italiana di ingegneria agraria che si è svolto all’ateneo di Udine il 21 e 22 febbraio dove aveva presenziato un docente piemontese risultato poi contagiato: al convegno avevano contratto il virus quattro docenti residenti in regione, tre a Udine e uno a Trieste, la moglie dell’assessore comunale di Remanzacco Giorgio Bevilacqua, a sua volta contagiato, così come un parente della coppia. Erano risultate positive, in seguito, altre due persone a Trieste entrate in contatto col docente triestino.
Il ceppo “universitario” ha contagiato anche tre docenti del dipartimento di Agricoltura, Alimentazione e Ambiente (Di3A) dell’università di Catania che avevano partecipato al convegno e proprio ieri sono risultati positivi al Covid-19 dopo il loro ritorno in Sicilia. Sono tutti a casa sotto osservazione e nessuno di loro versa in gravi condizioni. L’Università catanese, di concerto con le autorità sanitarie regionali, ha disposto la temporanea chiusura della sede del loro dipartimento.
Riccardi ieri ha dato lettura in aula di un’informativa che ha ripercorso le varie tappe dell’epidemia e ha fornito una prima panoramica della situazione, che poi è stata ulteriormente aggiornata nel pomeriggio: 346 i tamponi effettuati (di cui 48 in attesa di esito), 208 persone in isolamento domiciliare di cui 33 a Trieste, 45 a Gorizia e 107 a Udine, 23 a Pordenone.
Riccardi ha ricordato che il 27 gennaio è stato il giorno dell’attivazione del 112 come numero di riferimento per la comunità regionale, con la presenza di infermieri dedicati al coronavirus per filtrare le telefonate e indirizzare gli interventi senza impattare sull’attività ordinaria. «Abbiamo potenziato il 112 che è passato dalle ordinarie 1.500 chiamate al giorno alle oltre 3.300 di domenica 24 febbraio – ha riferito –, giornata in cui al numero verde sono arrivate oltre mille chiamate. La centrale unica del 112 sta facendo un lavoro enorme». Se questa emergenza fosse stata affrontata ai tempi in cui c’era ancora il precedente modello operativo del 118 «ci sarebbe stato sicuramente un crash del sistema» ha affermato il vicegovernatore. Riccardi ha ringraziato e lodato il lavoro encomiabile fin qui svolto agli operatori del Servizio sanitario, della Protezione civile, dei volontari e delle forze dell’ordine, «che si sono adoperati senza limiti in un sistema organizzato che, muovendosi sempre in contatto con il comitato operativo nazionale, è risultato capace di fornire risposte alla comunità sia per quanto riguarda le attività ordinarie sia per le richieste straordinarie». Le strutture sanitarie sono pronte ad aumentare, se necessario, il numero di posti letto dedicati alla terapia intensiva: da 88, di cui 7 in isolamento, possono estendersi fino a 101 di cui 44 in isolamento .
Il vicegovernatore, infine, ha annunciato che oggi sarà pronta la struttura del Demanio militare individuata a Muggia per i casi da tenere in isolamento. Laura Marsi, sindaco di Muggia, ha scritto un post sul suo profilo Facebook per informare i cittadini sulle caratteristiche. «Alla luce delle false notizie che mi stanno arrivando e che tendono a fare più terrorismo psicologico che informare adeguatamente, voglio chiarire alcune cose – è la premessa di Marsi –. All’interno della Base Logistica di San Bartolomeo saranno resi disponibili 41 posti letto nei bungalow per l’accoglienza di persone non ammalate, ma positive ai tamponi, che negli ultimi giorni sono state a contatto con persone affette da coronavirus o in luoghi frequentati da persone affette e non hanno condizioni abitative adeguate (presenza di genitori anziani o di bambini) a permettere la quarantena a casa. La loro permanenza è prevista per i 15 giorni di incubazione della malattia». «Le persone che in questo periodo dovessero sviluppare la malattia verranno ospedalizzate o mandate a curarsi a casa – ha aggiunto il sindaco di Muggia nel post – , visto che in molti casi il virus ha dato sintomi assimilabili a un’influenza senza gravi ripercussioni, mentre quelli che alla fine dei 15 giorni di quarantena non risulteranno ammalati potranno tornare alla loro vita normale. Non c’è alcun rischio per la popolazione che risiede nei dintorni della struttura».—
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