Salasso in autostrada: in Fvg rincari fino al 12%

TRIESTE. Nel paniere delle gabelle contemplate da questa sfavorevole congiuntura bisogna aggiungere l’aumento dei pedaggi autostradali. Sarà l’Anas a trasmettere alle 23 concessionarie il “quantum” e lo dovrà fare obbligatoriamente tra oggi e domani. C’è chi, come Autostrade per l’Italia che nella nostra regione gestisce l’A23 da Udine a Tarvisio, preferisce attendere il verdetto romano. C’è chi, è il caso di Autovie Venete, azzarda ufficiosamente un pronostico: i pedaggi per la concessionaria di Nordest, impegnata nella realizzazione della terza corsia della Venezia-Trieste, potrebbero innalzarsi del 10-12%.
Ma qui è opportuno spiegare sommariamente il meccanismo di formazione della tariffa, che tiene conto di alcuni fattori, i più importanti dei quali sono il 70% dell’inflazione programmata e gli investimenti, pianificati ed effettivamente realizzati. La procedura di tariffazione è la seguente: poichè ogni concessionaria ha in essere una specifica convenzione con l’Anas, la concessionaria stessa, sulla base del proprio piano economico-finanziario, trasmette le proposte all’Anas, che vaglia e istruisce la pratica. A sua volta Anas passa il dossier ai dicasteri dell’Economia e delle Infrastrutture, che preparano entro la fine dell’anno il decreto interministeriale e lo notificano all’Anas, la quale finalmente provvederà a comunicare alle concessionarie l’entità del pedaggio. Che, per intenderci, è l’ultimo e definitivo passaggio atteso in queste ore dalle 23 “sorelle”.
Allora, perché Autovie Venete ritiene che i suoi pedaggi potrebbero essere maggiorati del 10-12%? Perché calcola che la combinazione tra i fattori sopra citati, con particolare riferimento agli investimenti realizzati e/o programmati, determini questo risultato. I 650 milioni di cantieri aperti, dalla Villesse-Gorizia al primo lotto della Quarto d’Altino-San Donà, i 2,3 miliardi correlati alla terza corsia della A4 motivano una certa aspettativa da parte della concessionaria. Ricordiamo che Autovie ha aumentato il pedaggio del 13% nel 2011, mentre la tariffa era rimasta ferma nel 2009 e nel 2010 in quanto il piano economico-finanziario non aveva ottenuto il “nulla osta” dall’Anas.
Rischia di essere fuorviante calcolare quanto la manovra tariffaria venga a costare al viaggiatore, perché ogni concessionaria, come abbiamo spiegato, avrà un suo specifico budget. Per cui, ad esempio, se oggi il pedaggio sulla Trieste-Venezia Est ammonta a 8,40 euro, per conoscere la futura gabella non basterà apprendere l’incidenza della quota Autovie, ma sarà necessario sapere il “quantum” di chi gestisce il Passante. Possiamo comunque verificare l’ipotizzato impatto su un tratto interamente condotto da Autovie: sulla Trieste-San Donà l’odierno pedaggio suggerisce 5,60 euro, se accettiamo l’ufficiosa aspettativa di Autovie (+10-12%) vorrà dire che il 1°gennaio 2012 l’automobilista triestino dovrà sborsare all’incirca 6,15-6,30 euro.
Sul groppone di chi cascherà questa ulteriore bastonata? Autovie calcola che su 43-44 milioni di transiti annui, il 40% sia attribuibile al traffico veneto e friulo-giuliano. Il 60% ha targhe diverse,.
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