Sacchetta: fermi tutti i cantieri

Incerta la vendita della stazione di Campo Marzio che cade a pezzi
Sembrava una marcia trionfale, scandita dagli stessi tempi che hanno contrassegnato il veloce riordino di tutte le Rive: dalla Stazione centrale a Campo Marzio. Invece il progetto di riqualificazione che coinvolge la Sacchetta e tutto ciò che vi sta attorno, segna il passo; sembra avviarsi ma sostanzialmente è fermo o si muove impercettibilmente, a passo di lumaca. È incerto il destino della stazione di servizio, disegnata dall’architetto Ernesto Nathan Rogers. Doveva diventare una galleria d’arte, ora sembra più vicina la soluzione proposta da un noleggiatore d’auto.


LA STAZIONE
. La stazione di Campo Marzio sta cadendo a pezzi e non si parla più del passaggio dell’imminente passaggio di proprietà dell’immobile, peraltro vincolato dalla Soprintendenza. Le «Ferrovie dello Stato-Real Estate» dovevano disfarsene, cedendolo alla società privata «Sviluppo 60». Ma ora i contraenti di quell’antico contratto preliminare che aveva messo a rumore la città, sono stati «incorporati» in altre spa e una completa definizione dell'affare immobiliare si fa attendere. Intanto l’incertezza coinvolge anche il futuro del Museo Ferroviario e del materiale che è stato raccolto dai soci in più di vent’anni di attività tanto volontaria, quanto benemerita. Il contratto annuale di affitto intanto è stato rinnovato il 31 dicembre scorso al Dopolavoro ferroviario. Per un altro anno tutto resterà congelato nell’attuale situazione dove il degrado la fa da padrone.


SCIENCE CENTER.
I tempi non si annunciano brevi anche per l’adiacente museo che accoglierà Era, l’Immaginario scientifico, le collezioni collegate all’esplorazione dell’Antartide ora esposte nell’ex comprensorio dell’Opp a San Giovanni e il Museo interattivo Alinari. I ritardi accumulati superano ormai i due anni e l’edificio che doveva essere del meccanografico della ferrovie, poi della Polizia stradale, è ancora in via di ristrutturazione. Con le impalcature addossate alle facciate. Se ne riparlerà a primavera inoltrata, forse in estate. «Basta monumenti, basta tenere tutto fermo, dalla stazione di Campo Marzio, al Porto vecchio» ha sbottato ieri il sindaco Roberto Dipiazza sottolineando la carenza di denaro che ha bloccato finora l’assegnazione della stazione di Servizio progettata dall'architetto Rogers.

«Io, come sindaco, nelle gare non mi intrometto, ma credo che nessuno possa parteciparvi senza avere la necessaria disponibilità di denaro». «Anche per il futuro della Stazione sono preoccupato. Come usciranno le Ferrovie da questo rapporto col privato? Hanno ottenuto attraverso la cartolarizzazione degli anticipi. Non vorrei che la vicenda finisse prima in mano agli avvocati e poi sul tavolo di un giudice del Tribunale civile. Tutta la città ne sarebbe penalizzata...Per il Museo ferroviario e per il materiale che è stato raccolto dai volontari, era emersa una soluzione praticabile anche in caso di vendita della stazione. Sarebbero stati trasferiti, locomotive comprese, nella parte destra dell’edificio».


PARCO DEL MARE.
«Anche sul futuro del bagno Ausonia, ora gestito da una cooperativa, va presa una decisione al più presto» aggiunge Antonio Paoletti, presidente della Camera di Commercio che da tempo ha puntato gran parte della sue carte sulla realizzazione del Parco del Mare. all’interno di quello che oggi è il mercato ortrofrutticolo all’ingrosso che sarà trasferito alle Noghere. Lì l’area necessaria ad ospitarlo è già stata acquisita. «Entro la fine del mese spero venga convocata una riunione tra tutti i soggetti interessati per definire l’accordo di programma. La situazione si dovrebbe sboccare, trascinando così in avanti anche gli altri progetti che coinvolgono Campo Marzio e l’area della Sacchetta. Sono fiducioso, la situazione per il Parco del Mare mi sembra buona».


CANOTTIERE.
Secondo il presidente della Camera di Commercio tutta l’area della Sacchetta va risistemata in funzione di un uso turistico. «Nei prossimi mesi nella zona finora occupata dagli scali della Cartubi inizieranno i lavori di marina Lido. La concessione per Italia Navigando è già stata firmata. Dovranno essere riaffrontati anche il problema degli ormeggi, e quello rappresentato dalle fatiscenti condizioni in cui si trovano gli edifici della Canottieri Adria, della Trieste e della Ginnastica triestina. Mi ero offerto di pagare io la vernice necessaria a mettere a posto le facciate. Ora si è fatto avanti il Fondo Trieste e il problema economico della ristrutturazione potrebbe essere risolto a breve scadenza. Molte altre cose - continua Paoletti - vanno riconsiderate. I confini con la Slovenia si sono aperti e l’area sottostante la vecchia Lanterna potrebbe essere demilitarizzata e destinata a un uso civile. La posizione è molto appetibile».

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