Ruggero conquista la Grande Mela
NEW YORK. Il comico friulano Andrea Sambucco (Zelig, Quelli Che Il Calcio, Radio Monte Carlo) sbarca a New York per girare un videoclip del suo ultimo personaggio di successo: Ruggero de I Timidi. Alcune scene del video verranno riprese oggi, all’Osteria del Principe, nuovo ristorante triestino a Manhattan (27 east 23rd Street), durante uno spettacolo di Sambucco nei panni di Ruggero. «La mia collaboratrice Fabiana Bisceglia ed io ci siamo imbarcati in questa avventura oltreoceano per realizzare il video di “Torna!”, canzone molto apprezzata nei live di Ruggero» spiega Sambucco. «Parla di una ragazza che abbandona la provincia, Udine, per cercare fortuna nella grande metropoli, New York, e Ruggero la raggiunge per chiederle di tornare da lui».
Crooner demenziale, parodia del cantante beat, un incrocio improbabile tra Elio e Mal dei Primitives, un mix surreale tra gli Smiths e gli Squallor, Ruggero sta avendo un grosso successo in Italia, grazie al passaparola sul web (495 mila visualizzazioni per il primo video «Timidamente Io») e grazie ai suoi spettacoli sempre più affollati (una media di 500 paganti a concerto).
«Ruggero è un mix perfetto tra modernità e sano vintage: tematiche molto attuali, outfit da mercatino, musica con chiari riferimenti agli anni ‘70 e ’80, al limite del plagio. È il cantante da night che mancava in questi anni» racconta divertito Andrea Sambucco. Che poi scherza sul (per ora) mancato debutto televisivo (a causa del linguaggio un po’ “spinto” nei testi): «Ruggero ci tiene ad andare in tv, anche se non vuole svendersi: vuole andare con le sue canzoni e senza filtri. Il suo sogno è Sanremo ovviamente».
Attualmente dove sta lavorando?
«Ogni mattina, dalle 7 alle 9, mi potete ascoltare su Radio Monte Carlo nel programma No Comment condotto da Debora Villa. La domenica sono a Quelli Che Il Calcio, su Rai 2 con Nicola Savino. Poi appaio nei corsi di inglese in dvd di John Peter Sloan dove interpreto il ruolo dell'italiano (per immergermi nel personaggio ho vissuto 39 anni in Italia)».
Com’è diventato un cabarettista di successo?
«Dopo il naufragio della mia carriera cantautoriale, ho preso le mie cose e mi sono trasferito a Milano, confortato dal fatto di aver vinto dei concorsi di cabaret a livello nazionale. Ho fatto tanti laboratori comici nei teatri, ma anche negli scantinati, vari provini, due stagioni di Central Station su Comedy Central (Sky), un'apparizione a Colorado (Italia 1). Poi Zelig Off e tre stagioni a Zelig (Canale 5). Ho avuto il piacere di lavorare con Bertolino a Wikitaly (Rai 2) e Glob (Rai 3)».
Quando ha capito che avrebbe potuto fare il comico di professione?
«Quando hanno cominciato a pagarmi con regolarità e senza scappare a fine serata».
Quali sono i suoi miti, i suoi punti di riferimento?
«Jim Carrey in “Scemo & più Scemo” e Leslie Nielsen ne “La Pallottola Spuntata”. In Italia il mio mito è Alessandro Bergonzoni, da cui purtroppo non ho preso niente».
Com'è stata l'esperienza a Zelig?
«Emozionante e mi ha permesso di fare il salto di qualità, non tanto a livello di popolarità quanto di cura nei dettagli».
Chi o cosa le fa ridere?
«Le papere di Luca Giurato».
Le manca Udine? È ancora in contatto con la scena artistica/musicale friulana?
«Mi manca molto, ma a Milano sto bene. La scena musicale friulana l'ho un po' persa di vista però leggendo i resoconti (su facebook) del gruppo Attitudine vedo che non se la passa bene. Ma vedo anche che c'è gente che ha voglia di fare».
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