“Rubati” a moto e scooter oltre 200 stalli in centro: ecco la mappa dei disagi
Da via Santa Caterina alle strade del Borgo Teresiano fino all’area della stazione. Ecco le zone off limits per i centauri a caccia di parcheggi regolari

Foto BRUNI 17.07. 2019 Via Milano- lavori
TRIESTE. La carenza di posti per scooter, si sa, è cronica da anni a Trieste. Se poi ci si mettono di mezzo anche piccoli e grandi cantieri, trovare uno spazio per il proprio mezzo a due ruote diventa impossibile. Sono oltre 200 gli stalli al momento inutilizzabili a causa dei lavori in corso. Una vera e propria “emorragia” di posteggi che rende quella in corso un’estate rovente per i centauri, costretti ad estenuanti ricerche proprio nella stagione in cui sole e bel tempo invitano a usare di più moto e motorini. La soluzione, infatti, è una sola: girare a lungo, in attesa che un parcheggio regolare si liberi. In alternativa c’è la “sosta selvaggia” che, però, può riservare la tanto temuta multa.
Ma vediamo quali sono le zone più critiche. Molti habituè delle due ruote ormai hanno digerito, anche se con difficoltà, l’eliminazione dei posti in via Santa Caterina, fagocitati dallo spazio operativo per la costruzione del futuro hotel Hilton. Peraltro in quella strada, fino a qualche anno fa punto di riferimento per lasciare il proprio mezzo, non si tornerà comunque all’ assetto pre-cantiere, anche a lavori ultimati visto che la presenza dell’albergo mal si concilia con la presenza del park per le due ruote.
La ricerca si sposta per tanti quindi di fronte, in piazza Benco (dove tra l’altro alcuni punti dell’asfalto, danneggiati, richiedono equilibrismi sul cavalletto per non cadere), o nelle vicine via degli Artisti e Donota: lì una decina scarsa di stalli è off limits per transenne e interventi a un palazzo vicino. Risalendo su corso Italia e svoltando su via Imbriani si trovano altri spazi sottratti ai centauri: anche qui sette spazi sono bloccati da altri lavori in campo edile.
Sempre su corso Italia, a metà della via, sulla destra, la “fame” di stalli si nota anche dalla presenza di motorini in doppia fila. Una scelta azzardata, per l’intralcio causato alle auto e ai bus. Continuando a muoversi in centro, ad accogliere decine e decine di mezzi è l’ultimo tratto di via della Zonta, con una cinquantina di posti al momento interdetti ai veicoli da divieti e interventi legati alla manutenzione della rete elettrica. Per chi cerca un angolo dove sistemare il motorino, la zona più vicina è via San Lazzaro, congestionata nelle ultime settimane da un sovraffollamento di motorini, che finiscono anche sulle strisce pedonali. E il rischio, pure qui, è la sanzione.
Buone notizie però arrivano dall’AcegasApsAmga: a fine mese via della Zonta tornerà fruibile, con la chiusura degli interventi in corso e il ripristino della segnaletica orizzontale. Un sospiro di sollievo per i tanti che, anche ieri, si aggiravano stanchi e stufi nella via alla ricerca di un angolo libero.
Non va meglio poco lontano, in via Milano, dove alle spalle del palazzo delle Poste gli scooter non possono più parcheggiare, una trentina almeno gli stalli chiusi, compresi quelli a lato strada, sotto l’impalcatura, per una serie di lavori in corso. E lungo l’arteria cittadina, all’incrocio con via Filzi, ecco altre ruspe e scavi in azione, con la conseguenza di otto stalli “rubati”.
La caccia al posto continua, e percorsa via Ghega, svoltando su via Sant’Anastasio c’è una nuova, amara sorpresa. A occupare una quindicina di posteggi per due ruote, stretti tra il semaforo e le strisce pedonali, questa volta è una grande struttura di ferro, forse una gru, che è stata adagiata a terra. Vanno aggiunti poi i cento parcheggi circa tolti da piazza Libertà, dietro la sala Tripcovich.
A rassicurare gli animi l’assessore all’Urbanistica Luisa Polli. «Ci stiamo occupando del problema nell’ambito del Pums, il Piano urbano della mobilità sostenibile. Nuovi stalli - spiega - sono previsti nella bretella tra piazza Libertà e il teatro e ricordo comunque che negli ultimi due anni sono stati creati 500 posti in città. Quanto ai cantieri attualmente in piedi - conclude -, sono stati programmati proprio in estate per creare meno disagio a chi usa lo scooter per andare a lavorare».
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