Ruba un’auto e chiede il riscatto: «Dammi 200 euro se la rivuoi»
TRIESTE. Ruba un’automobile e chiede 200 euro di riscatto. È accaduto in questi giorni a Trieste, ma il malvivente non è riuscito a farla franca: è stato arrestato dai Carabinieri di via Hermet in un blitz messo a segno dai militari in borghese proprio mentre la vittima stava consegnando i soldi al criminale. Le manette sono scattate ai polsi di un trentaduenne originario della provincia di Napoli, pluripregiudicato e residente a Trieste. La vittima del furto e dell’estorsione invece è un trentaquattrenne molisano, pure lui residente nel capoluogo.
Il trentaquattrenne si era ritrovato improvvisamente senza la propria vettura. La telefonata minatoria è arrivata poco dopo il furto. E suonava più o meno così: «Se non mi dai immediatamente 200 euro in contanti non rivedi più la tua auto. Tu mi dai i soldi e io ti restituisco la macchina». Un modus operandi che le forze dell’ordine conoscono bene: è un reato tristemente noto come “cavallo di ritorno” – spiega un comunicato stampa diramato ieri mattina dall’Arma –, un reato particolarmente diffuso nelle aree del Paese maggiormente colpite dalla criminalità organizzata. Un’estorsione a tutti gli effetti, in buona sostanza. Il pluripregiuicato, peraltro, aveva anche vantato un credito (in realtà inesistente) nei confronti del trentaquattrenne molisano.
Il derubato, comprensibilmente impaurito, si era quindi rivolto ai Carabinieri. Ma per il timore di subire ulteriori estorsioni e di non riavere più la propria vettura – tanto più di fronte all’insistenza del malvivente – alla fine aveva ceduto al ricatto, concordando luogo e ora per la consegna del denaro preteso. Solo così, pensava, avrebbe potuto riappropriarsi dell’auto.
Ed è qui che sono entrati in scena i militari. Per risalire al criminale gli uomini dell’Arma hanno agito in silenzio, tendendogli un’imboscata. L’operazione è stata messa a segno dai Carabinieri della Sezione operativa di via Hermet. È andata così: gli investigatori hanno innanzitutto organizzato il piano, attendendo che l’estorsore si rifacesse vivo. Poi si sono messi a seguire i movimenti della vittima, in modo da far scattare l’agguato nel momento esatto della consegna del denaro.
Una mossa azzeccata. Il trentaquattrenne molisano e il malvivente si sono dati appuntamento a un bancomat. Ma lì, a pochi passi, c’erano anche i Carabinieri in borghese. Non appena hanno visto che la vittima aveva prelevato i 200 euro e che il criminale campano si era avvicinato per prenderli, sono entrati in azione. L’uomo, ormai accerchiato dai militari, è stato quindi bloccato e arrestato in piena flagranza di reato. A quel punto i Carabinieri lo hanno portato in caserma per l’identificazione e le formalità di rito. Dalle ricerche è emerso che si trattava di un pluripregiudicato. Il campano adesso si trova agli arresti domiciliari. Dovrà rispondere di estorsione. —
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