Rozzol Melara in rivolta «Ci tolgono la polizia»

Soppressione? Ridimensionamento? «Macché, il commissariato di Rozzol Melara resta intatto. Si tratta solo di una riorganizzazione delle funzioni con San Sabba che, in realtà, consentirà di aggiungere altri uomini in divisa in strada».
Le rassicurazioni del questore di Trieste Giuseppe Padulano, presente giovedì sera alla riunione della Circoscrizione assieme al vice-sindaco Fabiana Martini, non bastano a tranquillizzare e a spegnere una polemica che si prolunga da giorni. Quasi una rivolta popolare per un rione storicamente difficile e che, con una metafora azzeccata, chiede di non abbassare la guardia.
Per Gianluigi Pesarino Bonazza, presidente della Circoscrizione, è una questione di numeri. «Dai venti agenti in servizio a Melara si passerà a 11 - evidenzia - 9 quindi vengono spostati a San Sabba. E non è affatto vero che così si liberano agenti per “il territorio” perché il personale spostato continuerà a fare il lavoro di prima, cioè in ufficio». Rilievi a cui il questore ha risposto con un comunicato dettagliato che riassume l’intervento di giovedì. «L’operazione - premette Padulano - è finalizzata a offrire una maggiore presenza delle Volanti nella zona di competenza dei commissariati di Rozzol e San Sabba proprio per rispondere con maggiore efficacia alla richiesta di sicurezza proveniente dai cittadini».
In quale modo? «Saranno accorpate le funzioni burocratiche, quelle investigative e di controllo (polizia giudiziaria e Volanti) dei due commissariati per garantire una migliore gestione delle risorse umane, mentre rimarrà inalterato il numero di operatori (dieci) che a Rozzol Melara si occuperanno di ricevere le denunce, le pratiche relative al rilascio dei passaporti e le comunicazioni di cessione dei fabbricati. In pratica – prosegue il questore – i servizi ai cittadini non subiranno nessun depotenziamento, anzi si potrà consentire così più controllo due aree in questione. Con questa nuova organizzazione verrà garantita ai cittadini la continua presenza di personale in divisa nelle zone considerate più critiche come il comprensorio di Rozzol-Melara e il rione di S. Giovanni, dove oggi i poliziotti in divisa sono poco presenti proprio per la diminuita disponibilità dell’organico».
La vicenda aveva suscitato anche le preoccupazioni delle forze sindacali: il Sap teme che la riorganizzazione porti «a una graduale futura chiusura» laddove già «si fa fatica oggi ad assicurare una macchia per ambedue i Commissariati». E proprio oggi, dalle 10 alle 12, i sindacati di Polizia hanno convocato davanti al commissariato di Rozzol un’assemblea pubblica per fare chiarezza sulla questione.
Il tema è piombato anche sui banchi del Consiglio comunale: Piero Camber (Pdl) ha preparato un’interrogazione rivolta al sindaco Cosolini «per sapere se intende attivarsi per scongiurare i ridimensionamenti». Il municipio, nel frattempo, ha approvato una mozione di Un’Altra Trieste per «evitare il declassamento della sede». Alessia Rosolen e Franco Bandelli esortano quindi Cosolini «a impegnarsi per scongiurare tale ipotesi». Anche il Psi, con il segretario provinciale Gianfranco Orel, esprime preoccupazione per una delle zone «più degradate della città, che necessita «di presidi per prevenire vandalismi e criminalità».
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