Rovis “vittima” dei tweet selvaggi del senatore Gasparri

Questione di segatura. Quella che il senatore Maurizio Gasparri distribuisce a piene mani via Twitter. L’ultima vittima dei cinguettii compulsivi del vicepresidente del Senato è un ex coinquilino della Casa delle libertà, il triestino Paolo Rovis, consigliere comunale del Nuovo centrodestra. «Ma cosa mi segui a fare? Rimescola la segatura che hai in testa» twitta Gasparri all’indirizzo di Rovis che aveva risposto («È vittima del suo microchip sottocutaneo che va in tilt a causa delle scie chimiche») a un tweet di Giorgio Gaias dedicato al delirio jihadista del deputato grillino Alessandro Di Battista: «Ma questo Di Battista è nato così o lo hanno creato artificialmente». Gasparri, che non si ricorda neppure di aver condiviso con Rovis lo stesso tetto, si lancia in una sequela di offese incurante dell’equivoco. «Guarda che stavo rispondendo a Gaias su Di Battista... Keep calm e leggere prima di twittare» spiega il consigliere comunale triestino. Ma il senatore, forse causa l’inglese, esplode in “sciò” come scacciare via le mosche. Rovis non ci sta: «Litighi con chi vuole, ma almeno impari prima a usare twitter. E magari farebbe bene a scusarsi, non cade la corona». Le scuse via twitter? «Dicevo “sciò” a questo Rovis che non so chi sia (nella foto a fianco ritratti assieme, ndr), follower sgradito che finge di non capire, ora spam» replica Gasparri.
A questo punto il consigliere comunale triestino si rassegna: «Niente, non ce la fa. Consiglio telefono in bachelite, tecnologia non è per tutti». Bachelite? Che roba è? «Hai capito a Giorgio (Gaias, ndr)? Questo tal Paolo Rovis offende a freddo, sconosciuto e pensa di avere ragione? Da internare» è il suggerimento del vicepresidente del Senato che insiste sull’argomento psichiatrico e chiama in soccorso l’ex camerata Piero Tononi, rimasto in Forza Italia: «Paolo Rovis merita di essere curato, non so chi sia, pare sia di Trieste, cerca un medico per lui». Perfetto: si parla della città che ha visto la rivoluzione di Franco Basaglia e la chiusura dei manicomi. Tononi, tuttavia, non abbocca e resta fuori dal dialogo sui massimi sistemi. «Tranquillo un medico ce l’ho e pure un avvocato» chiude Rovis. «Le offese? Per alcuni della nuova Forza Italia sono parte del linguaggio abituale, ormai non li si distingue dai grillini più esagitati. Ma a Gasparri, vista l’accertata poca dimestichezza con la tecnologia, darei un suggerimento: regali a qualcuno il suo smartphone e ritorni al vecchio, innocuo apparecchio telefonico in bachelite. Nera, ovviamente». Dopo i mondiali di calci ci fu una petizione per togliere lo smartphone all’ex ministro delle Comunicazioni. I tweet di Gasparri erano riusciti a insultare gli inglesi (“boriosi e c...oni”) e Merkel (“orrenda rispetto alle giovani argentine”). E ora segatura e “spam” su Rovis “non so chi sia”. Il senatore Gasparri invece non perde occasione per farsi riconoscere. (fa.do.)
P.S:: letto l'articolo on line, ecco come ha reagito il vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri:
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