Rovigno, sotto al duomo scoperta un’intera chiesa costruita nel medioevo

Durante le opere di ricostruzione dei pavimenti di Sant’Eufemia è emersa una struttura interrata dedicata a S. Michele Arcangelo Ricoperta per motivi di spazio
I resti della chiesetta di San Michele Arcangelo. Foto Glasistre.hr
I resti della chiesetta di San Michele Arcangelo. Foto Glasistre.hr

POLA Si può considerare una delle maggiori scoperte archeologiche da un decennio a questa parte quella della chiesetta di San Michele Arcangelo nel sottosuolo del sagrato meridionale del Duomo della patrona Santa Eufemia.

La struttura è venuta alla luce durante gli scavi per la ricostruzione della pavimentazione il cui progetto ora verrà modificato onde valorizzare e dare visibilità alla scoperta. A dire il vero gli archeologi sono arrivati alla chiesa interrata dopo aver scoperto una delle 32 tombe anch’esse collocate nel sottosuolo. Va detto che i sondaggi preliminari di scavo avevano individuato i resti della chiesa, però per gli archeologi è stata una grande emozione vederli al naturale.

Come emerge dai libri di storia, la chiesetta di San Michele Arcangelo giuspatronato della Confraternita dei “cavadori”, venne eretta in epoca medievale a pochi metri dal punto in cui tanto tempo dopo sarebbe sorto il Duomo di Santa Eufemia. Ebbene la costruzione di quest’ultimo e del suo ampio sagrato nella prima metà del 18esimo secolo, comportò nel 1732 l’interramento della chiesa di San Michele.

La Confraternita, comunque, riuscì a salvaguardare il suo vano senza il tetto, ma con le strutture perimetrali e l’abside conservati sotto il sagrato meridionale del Duolo. Per lo stesso scopo vennero sacrificate le chiesette di San Giorgio e di Santa Orsola.

Alla luce della scoperta il Comune ha deciso di rivedere il progetto di restauro del sagrato consolidando la statica delle strutture e ricavando una via d’accesso alla chiesetta. E si provvederà pure all’installazione di un impianto di illuminazione elettrica.

Interventi aggiuntivi dunque che consentiranno ai visitatori di ammirare un patrimonio d’arte e di cultura rimasto per secoli nel sottosuolo. Intanto è stata ultimata la prima fase dei lavori, ossia la ripavimentazione del sagrato occidentale della superficie pari a 1.000 metri quadrati.

I lavori vengono eseguiti dalle maestranze dell’impresa edile Krk di Veglia con la supervisione della società Pontifex di Pola. Le ricerche archeologiche del valore pari a 23.600 euro sono state affidate all’Istituto nazionale di restauro con sede a Zagabria.

L’investimento complessivo era originariamente di 1 milione di euro, l’importo comunque aumenterà considerati i lavori aggiuntivi. —

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