Rovigno, fondi in bilico per il Centro ricerche L’Ui: la Città ci ripensi

rovigno
In bilico i finanziamenti che il Comune di Rovigno eroga da decenni al Centro di ricerche storiche, una delle istituzioni di punta della comunità italiana, con un’intensa attività editoriale e di ricerca, e con una biblioteca specializzata con oltre 100 mila volumi sull’area che va da Venezia alla Dalmazia. Si tratta di circa 13 mila euro annui, che si sommano ai fondi pubblici che arrivano dai governi di Italia, Croazia e Slovenia e dalla Regione Fvg attraverso la collaborazione con l’Università popolare di Trieste. Il Comune ha infatti deciso di cambiare le regole per l’erogazione dei fondi dal bilancio locale, richiedendo dei bandi appositi.
Non si è fatta attendere la reazione dell’Unione Italiana (Ui), organizzazione rappresentativa della minoranza. «Si tratta di un fatto gravissimo - dichiara il suo presidente Maurizio Tremul - Abbiamo subito preso i necessari contatti con la Città di Rovigno ed è stata organizzata una riunione ad hoc. Abbiamo richiesto che i finanziamenti al Crs venissero immediatamente ripristinati: si tratta di una delle più importanti istituzioni della Comunità nazionale italiana in Croazia e Slovenia che arricchisce e conferisce lustro all’Istria e alla città di Rovigno. Vi deve essere un’attenzione e una sensibilità particolare nei riguardi di una istituzione che da oltre 50 anni svolge un’attività meritoria nel campo della ricerca della verità storica, che ha creato significativi investimenti e aperto numerosi posti di lavoro a Rovigno. Siamo in attesa dei passi che il Comune intende fare per arrivare alla giusta e rapida soluzione della questione». «Al Crs, ai suoi dipendenti e al direttore, Raul Marsetić - così Tremul - vanno la nostra solidarietà e il pieno sostegno dell’Ui».
Lo stesso Marsetić si dice fiducioso che la posizione dell’amministrazione del sindaco Marko Paliaga, finora molto attenta nei confronti della Comunità nazionale italiana, venga rivista. «Il contributo finanziario diretto del Crs dell’ammontare di 13.000 euro all’anno - spiega Marsetić - è da decenni una voce particolare del bilancio cittadino. Il Crs non ha mai dovuto presentare domanda per essere inserito tra le istituzioni da finanziare». —
Riproduzione riservata © Il Piccolo