Rovigno amplia il porto, 400 posti in più
ROVIGNO. Il bacino portuale di Rovigno sta diventando troppo stretto per le necessità dei pescatori locali, per i diportisti e per i turisti nautici: è la ragione per cui si tenta di accelerare i tempi di attuazione del progetto di ampiamento dei moli, progetto varato 4 anni fa.
Nella sua ultima seduta straordinaria il Consiglio municipale ha così deciso che si proceda alla definizione del piano urbanistico dettagliato del porto meridionale di Santa Caterina, che verrà finanziato nell'ambito del programma europeo Ipa, finalizzato alla collaborazione transfrontaliera adriatica. La superficie inclusa è di 30 ettari.
La novità sostanziale è che verranno costruite due dighe nel porto di Santa Caterina, una a sud e una a nord, dighe che avranno anche la funzione di moli. Qui infatti verranno ricavati 400 ormeggi, di cui una parte sarà correlata ai grandi panfili turistici, che ancora oggi non possono ormeggiare sulla riva.
Si tratterà di una valvola di sfogo per il porto di Rovigno dove in seconda, terza e anche quarta fila sono posteggiate ben 556 imbarcazioni, con rilevanti e crescenti disagi per i proprietari, costretti letteralmente a saltare da una barca all'altra per raggiungere il proprio natante. Per quanto riguarda i tempi di attuazione, ancora non viene anticipata alcuna data.
Appare invece sicuro che agli inizi di giugno tornerà in funzione l'unico cantiere navalmeccanico rimasto a Rovigno, dopo essere stato interessato a importanti lavori di ristrutturazione. Non è adibito alla costruzione di nuove navi ma alla manutenzione e alla riparazione, operazioni di cui necessita una città che vive di mare e sul mare.
Il cantiere in questione, dopo lo scioglimento del contratto di concessione, è tornato sotto la competenza dell'Autorità portuale. I lavori di ristrutturazione includono anche la ristrutturazione del vicino edificio che la città ha ceduto all'Autorità portuale. (p.r.)
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