Rotta balcanica, quindici migranti scesi da un treno merci a Opicina. Fra loro 5 minorenni
Il convoglio era partito dalla Serbia e diretto verso il Veneto. Il gruppo è stato trasferito in caserma per le identificazioni
Sono scesi dal vagone di un treno merci alla stazione di Villa Opicina, come si fosse trattato di un viaggio ordinario. Ma, alla loro discesa, sono stati fermati dalla Polizia ferroviaria, impegnata quotidianamente in controlli sulla rete dei binari attorno al confine giuliano.
Un gruppo di 15 migranti è stato intercettato nel primo pomeriggio di giovedì, reduce da un viaggio di chissà quanti chilometri all’interno di un vagone che trasportava cereali proveniente dalla Serbia e diretto in Veneto, in una stazione della provincia di Rovigo.
Giovedì sera l’identificazione dei membri del gruppo era ancora in corso presso la caserma di Fernetti. Fra di loro risultavano cinque minori, mentre i restanti dieci sono comunque molto giovani, attorno ai vent’anni. Tutti e 15 sono maschi, la maggior parte dei quali provenienti dal Pakistan e dall’Afghanistan.
La Polizia ferroviaria ha ispezionato anche il resto del convoglio merci, senza intercettare altre persone.
Rispetto ad altri controlli delle forze dell’ordine compiuti al confine con la Slovenia, a colpire in questo caso è la dinamica con cui si è venuti a conoscenza del gruppo. Infatti, non è stata come detto una particolare ispezione a consentire il rintracciamento, quanto piuttosto la semplice discesa delle persone dal treno alla stazione di Opicina, una volta varcato il confine con l’Italia. A quel punto la Polizia ferroviaria, che monitora il traffico nell’area, li ha sorpresi e fermati per l’identificazione. Il loro destino è ora appeso all’esito degli accertamenti.
Se la dinamica singolare sicuramente colpisce, dall’altro la discesa del gruppo a Opicina non sorprende, anche guardando al tragitto del convoglio. La piccola stazione è la prima sul confine italiano e, in questo caso, il treno non aveva in previsione di attraversare altri Stati. Non a caso la stazione di Opicina è presidiata con attenzione particolare da parte della Polizia ferroviaria, visto che sorge esattamente all’incrocio di due linee ferroviarie internazionali quali la Transalpina e la Meridionale. In questo caso, il binario interessato era adibito al solo passaggio di treni merci e l’episodio non ha causato disagi alla circolazione.
Al di là delle ferrovie, nei dintorni di Opicina proseguono i controlli da parte delle forze dell’ordine anche e soprattutto al valico di Fernetti, a opera della Polizia di frontiera. Recentemente il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha ribadito la necessità di proseguire nelle ispezioni lungo la frontiera con la Slovenia, anche «per gli aspetti di sicurezza legati al Giubileo 2025». Ma, come si è visto giovedì, il perimetro dei controlli è ben più esteso, andando a presidiare pure il consistente flusso ferroviario in direzione italiana. —
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