Rotary, tasse e burocrati pesano sui giovani
Una riflessione sul futuro delle giovani generazioni in un momento di grave crisi economica e con dati di disoccupazione giovanile sempre più allarmanti. Uno su tutti: il numero triplicato dei giovani iscritti ai Centri per l'impiego del territorio, pari a oltre 30mila. Si è sviluppato intorno a questi temi il convegno organizzato dal Rotary Trieste Nord al Golf Club di Padriciano, nell'ambito del progetto “Pensando al domani”, cui hanno presenziato il presidente di Confindustria Trieste Sergio Razeto, il rettore dell'Università Maurizio Fermeglia e il direttore della Sissa Guido Martinelli, oltre ai presidenti di Rotary e Rotaract Massimiliano Fabian e Riccardo Berto e moderato da Cristiano Degano, presidente dell'Ordine dei giornalisti Fvg.
«Se consideriamo l'equazione occupazione-successo delle imprese ci accorgiamo come i conti stentino a tornare - ha evidenziato Razeto -. Il problema è che ci sono troppi ostacoli allo sviluppo delle aziende: una pressione fiscale massacrante, il costo dell'energia più elevato d'Europa e una burocrazia asfissiante. Dunque una somma di situazioni che impediscono lo sviluppo e di conseguenza bloccano l'occupazione: è evidente che vanno cambiate le regole generali del Paese». Concetti ripresi anche dagli altri relatori, ognuno attraverso il proprio osservatorio. «L'elemento fondamentale è rappresentato dalla qualità, intesa come multidisciplinarietà di alto livello - ha sottolineato Fermeglia -. I nostri limiti sono di carattere temporale, nel senso che dobbiamo sempre giocare d'anticipo e cercare di capire quali saranno le nuove professioni e come si presenterà il mercato del lavoro tra 10 anni: la soluzione porta a livelli di formazione sempre più specifici e dunque ai dottorati di ricerca».
Uno dei temi toccati è stato quello della cosiddetta “fuga dei cervelli”. «Dobbiamo offrire ai giovani opportunità e convincerli a restare - ha sottolineato Guido Martinelli -. Il problema è che qui trovano trattamenti economici non all'altezza e scarse possibilità di carriera, ma anche intoppi burocratici di ogni genere. Non dimentichiamoci che l'innovazione la fanno i giovani, la vera forza del Paese: che molti ragazzi se ne vadano all'estero ci può anche stare, a patto però che lo scambio sia reciproco e che il territorio riesca a catalizzare altre eccellenze da tutto il mondo». Al termine del convegno, cerimonia di consegna delle borse di studio vinte da Aleks Silo (Ingegneria), Daniele Modonutti (Medicina), Piya Ranut (Giurisprudenza) e Dimitri Candoni per il Conservatorio Tartini. Infine, per il “Certamen latinum”, sono stati premiati Anna Cantagalli (Carducci/Dante), Rosario Roccatagliata (Petrarca) e Nicolò Ribarich (Oberdan).
Pierpaolo Pitich
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