Roseto di San Giusto, pista indipendentista

Il giallo sembra quasi risolto senza l’intervento di Sherlock Holmes. La prima certezza è che non è stato un atto vandalico. Le piante tagliate di netto (e forse di notte) sotto la fontana di San Giusto è opera di volenterosi giardinieri in...erba che di mestiere fanno altro. Non hanno fatto un gran lavoro, questo è sotto gli occhi di tutti, ma sembra che le intenzioni erano buone. Hanno l’attenuante della buona volontà di fronte a un’area verde che pareva trascurata e che invece dovrebbe essere uno dei biglietti da visita della città. Uno scempio in stile Val Rosandra quando si voleva evitare che i rami intasassero il torrente? Non esageriamo. Semmai è come quando andiamo dal barbiere per una “spuntatina” e poi gli scappano le forbici e ci si ritrova rapati a zero.
Sul roseto di San Giusto sui social network si è acceso il dibattito. Di tutto è di più, parole in libertà. Il dilemma era: buona azione o atto vandalico? Il taglio radicale dell'aiuola ha diviso i piccoli opinionisti ma, come detto, è ormai appurato che non c’è stato il dolo. Il danno c’è, ma probabilmente la situazione è sfuggita di mano al quel gruppo di simpaticoni mascherati che si sono fatti fotografare a San Giusto e che sono gli autori della potatura. E’ comunque da chiedersi come mai nessuna pattuglia dei vigili urbani o della polizia abbia intercettato i “volonterosi giardinieri” che non ci avranno messo certo dieci minuti.
Su Facebook c’è chi difende l’operazione: «Ma quale danno, l'aiuola era una vergogna, con erbacce e cespugli incolti. Il Comune se ne è disinteressato, chi ha ripulito ha fatto bene». E spunta la pista degli indipendentisti, anzi alcuni di loro si vantano di essersi sostituiti al Comune. Pur restando anonimi i “giardinieri” mandano un messaggio via web: «Siamo un gruppo di liberi cittadini stufi dell'incuria e dell'indolenza di tutta la classe politica e di un comune mai così lontani dalle necessità della gente e dediti a sprechi e idee balorde. Vogliamo ridare dignità alla nostra bellissima città a cominciare dal suo simbolo così caro a tutti noi, che è stato lasciato morire sotto una "graia" incolta e abbandonata tra i rifiuti».
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