Rose senza segreti: mappato il Dna

I "parenti" più prossimi sono fragola e lampone. Ma c'è pure un pizzico di albicocca e pera. Oltre 300 le piante il cui genoma è stato sequenziato

TRIESTE Rosa rossa è il simbolo dell’amore e della passione. Bianca, dell’innocenza. Rosa, dell’amicizia. Giallo, della gelosia. Dalla “rosa fresca aulentissima” di Cielo d’Alcamo, uno dei primi esempi di scrittura popolare del 1200, alla rosa rossa de “Il piccolo principe” di Antoine De Saint-Exupery, ciascuna simbolo unico pur in milioni di milioni di stelle, la rosa è il fiore più simbolico e decantato della storia. Ma non sfugge ora allo scrutinio preciso della ricerca genetica.

addomesticate nei secoli

Esistono più di 200 specie di rose selvatiche nell’emisfero nord, con un epicentro di diffusione in Cina. Nel 1800 fu introdotta in Europa dalla Cina la Rosa chinensis, sviluppata durante la dinastia Song nel X secolo, in virtù della fioritura continua, dei colori e del profumo. Le rose moderne sono una mistura di più di 10 specie diverse, ottenute dall’uomo grazie all’ibridazione, che ha generato piante che contengono un numero che va da 2 a 10 diversi genomi interi diversi in ciascuna. Questo alto grado di complessità ha reso finora difficile sequenziare il Dna dei diversi genomi. Ora, finalmente, due gruppi di ricerca sono riusciti nell’intento per Rosa chinensis, la capostipite. La sequenza ha rivelato che, dal punto di vista genetico, la rosa è evolutivamente vicina alla fragola e al lampone, un po’ più distante da albicocca, pera e pesca.

Mondiali-killer: troppe emozioni causano l'infarto
Placeholder


geni a volontà

Sono oltre 36mila i geni mappati nel genoma (nell’uomo, i geni sono 20mila). Tfl1, Spt e Dog1 controllano la fioritura ricorrente; il microRNA miR156 orchestra la produzione di antocianine e carotenoidi che determinano il colore; altre decine di geni sono responsabili del profumo attraverso la sintesi di terpeni e alcoli nei petali. D’ora in poi, la coltivazione delle rose e la creazione di nuove specie potrà essere basata in maniera precisa sul riconoscimento delle varianti di queste geni nel Dna, offrendo quindi la possibilità di incroci su basi scientifiche. La rosa non è unica in questo senso. Sono ormai più di 300 le piante il cui genoma è stato sequenziato; soltanto nell’ultimo numero di “Nature plants”, oltre a quello della rosa, sono pubblicati anche i genomi di due felci e della quercia. E la scorsa primavera un consorzio internazionale ha annunciato il progetto di sequenziare 10 mila genomi di piante diverse.

Mia moglie dirà che non è possibile ridurre il fascino di una rosa rossa a concentrazioni di terpeni e antocianine nei petali e che noi scienziati roviniamo il romanticismo. Forse ha ragione. —

BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI


 

Riproduzione riservata © Il Piccolo