Rosato e Pittoni conquistano il titolo di “Stakanov” del Parlamento

TRIESTE C’è chi, come Vannia Gava, era sottosegretario e non lo è più. Chi, come Stefano Patuanelli, è entrato al Senato da soldato semplice, ha fatto il capogruppo e ora è addirittura diventato ministro. Ma anche chi, come Mario Pittoni, era abituato già nella precedente esperienza romana a non mancare mai e si conferma pure stavolta, con tanto di presidenza della commissione Cultura di Palazzo Madama: con il 99,6% di presenze e lo 0,3% di missioni il leghista friulano è in testa tra i senatori eletti in Friuli Venezia Giulia. Alla Camera il primato di partecipazione è invece di Ettore Rosato.
La piattaforma Openparlamento.it, anche a fine anno, fotografa la frequenza del voto in aula. Seguendo il corso degli eventi per senatori e deputati che, in meno di due anni di mandato, hanno già vissuto un cambio di governo. E così qualcuno è andato dalla maggioranza all’opposizione, qualcun altro ha fatto il percorso opposto e si è ritrovato protagonista delle decisioni.
Tra i deputati della regione senza alcuna assenza, tra presenze (47,8%) e missioni (52,2%), c’è solo Rosato, il renziano con la carica di vicepresidente della Camera. Quindi il grillino Luca Sut, con 5.180 presenze su 5.237, il 98,9%. Segue una collega di gruppo, Sabrina De Carlo, che somma al 83,8% di presenze il 14,5% di missioni. Al quarto posto c’è Massimiliano Panizzut della Lega con il 95%, mentre al quinto, sempre tenendo conto di presenze e missioni, c’è l’ex sottosegretaria Gava con il 94,8%, prima di un azzurro, il cividalese Roberto Novelli con il 90,7%, e di Debora Serracchiani, ex presidente della Regione e deputata del Pd, con l’87,8%. Con percentuali attorno all’80% compaiono poi il patriota Walter Rizzetto (81,8%), altri due azzurri, il goriziano Guido Germano Pettarin (80,6%) e la triestina Sandra Savino (78,2%), e la leghista Aurelia Bubisutti (82%), la tolmezzina subentrata a Massimiliano Fedriga dopo il voto in Regione. Per il leghista Daniele Moschioni siamo al 73,2%, meglio solo di Renzo Tondo (gruppo Misto) che si ferma al 53,6%.
Passando ai senatori, tutti e sette gli eletti Fvg vanno ben oltre il 90%, con la leghista Raffaella Marin molto vicina a Pittoni e la forzista triestina Laura Stabile al terzo posto. Pure Patuanelli, nonostante gli impegni da ministro, fa registrare solo il 2,8% di assenze. Fanno appena peggio Franco Dal Mas (Fi, 3%), Luca Ciriani (FdI, (3,8%) e Tatiana Rojc (4,4%). Quanto a Tommaso Cerno, friulano eletto in Lombardia, l’84,8% di assenze è il dato più alto tra i senatori.
Openparlamento.it monitora anche altre statistiche. In quella dei voti ribelli, vale a dire delle espressioni di voto in dissonanza dal gruppo di appartenenza, la classifica è dominata dai forzisti: Novelli è a quota 55, Savino a 42, Pettarin a 33. I più allineati sono i pentastellati Sut e De Carlo, i leghisti Bubisutti e Gava e Tondo: per loro non una sola posizione contraria. Tra i senatori ancora un azzurro, Dal Mas, in testa con 83 voti ribelli, a seguire Ciriani (76) e Stabile (57).
Se poi si passa alla produttività, è facile vedere la differenza tra chi sta in maggioranza e chi al contrario, dall’opposizione, pungola il governo e apre più fronti. Così il grillino Sut mette in fila da primo firmatario non più di 14 atti, mentre Savino è a 74 e Novelli a 142. Ancor più instancabile Rizzetto, che interroga in commissione 90 volte e firma 536 emendamenti. Al Senato il collega di partito Ciriani non è da meno, anzi: i suoi emendamenti sono 1.459, le interrogazioni 39, i disegni di legge 9, come le mozioni. Quasi invisibile, invece, Marin: 5 ddl, 3 interrogazioni, altrettanti emendamenti. —
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