Rosato: «Confido in Illy per quattro eletti sicuri»

Il capogruppo del Pd: «Mi auguro che si candidi, vincerebbe il suo collegio Russo fuori? I veti nel Pd non esistono, è stato lui a fare scelte diverse»

TRIESTE. Faticosa la vita di un capogruppo parlamentare sotto elezioni. Lo sa bene Ettore Rosato, preso dalle serrate trattative per la chiusura delle liste per Camera e Senato, assorbito da faticose mediazioni fra ambizioni personali, richieste di corrente e incastri territoriali, consapevole della necessità di tenere sempre un occhio su quanto si muove in Fvg, dove gli animi si stanno surriscaldando come dimostra l’attacco lanciato dal senatore Francesco Russo dopo la mancata ricandidatura in una posizione sicura.

Russo: c’è il veto di Rosato dietro il mio passo indietro
Francesco Russo


Che giorni sono, Rosato?

Molto impegnativi ma molto gratificanti. Coalizione, programma, liste da costruire: si accavallano cose importanti. Stiamo costruendo un'alleanza che si ripresenta agli elettori chiedendo fiducia per governare il paese, senza idee fantasiose o promesse irrealizzabili, ma credendo che l'Italia possa fare un salto di qualità nella crescita di economia e occupazione.

Quali sono le scadenze da qui alla consegna delle liste?

Nei prossimi giorni chiuderemo con la coalizione i collegi uninominali. Poi a metà settimana la Direzione nazionale Pd concluderà questa parte che sembra burocratica ma è molto importante. E da allora una campagna elettorale che parli solo di contenuti.

Faticoso incastrare territori, correnti, alternanze di genere?

Puzzle difficile, reso ancora più complesso dal fatto di stare in una coalizione ampia e plurale con cui condividere idee e collegi.

Difficile anche in Fvg, dove Russo l'accusa di aver posto un veto sul suo nome...

Con Francesco siamo amici da 25 anni. Sono rimasto stupito dalle sue parole. Sa come vanno le cose e che i veti nel Pd non esistono. Ha fatto una scelta e motivarla così mi è sembrato fuori luogo. Il posto per correre c'era e c'è, ma ha fatto scelte diverse e le rispetto. Oggi siamo in campagna elettorale e non è tempo per le polemiche.

Non è vero che lei abbia espresso contrarietà a candidare Russo in un posto eleggibile, mettendosi contro la richiesta di Martina e Zanda?

No e suggerisco di chiederlo ai due citati e a Renzi. Ma mi assumo la responsabilità del ruolo che rivesto e faccio volentieri da parafulmine.

Cosa potrà fare in futuro Russo?

Suggerisco di chiederlo a lui. Per me avrebbe potuto concorrere per tornare in parlamento e lo avrebbe fatto bene. Ha fatto in Senato cose importanti, che si uniscono ai meriti di quanto fatto da governo e Regione per il Fvg e Trieste. Forse per carattere diverso, riconosco più valore alla squadra che ai singoli: a partire da me.

Lei correrà solo in Fvg o sceglierà una pluricandidatura?

Non è importante il numero di candidature, ma la capacità delle liste di essere competitive.

A complicare il quadro regionale, la vostra decisione di candidare nei posti sicuri solo un uscente su tre...

In Fvg è emersa con forza la candidatura di Debora Serracchiani, che ha dato un contributo straordinario alla Regione. E quella di Franco Iacop, candidatura territoriale espressa da Udine e anche presidente del consiglio regionale. Mi auguro che gli eletti sicuri siano 4, comunque.

Chi è il quarto?

Mi auguro si candidi una personalità, che è Riccardo Illy.

In che casella?

Lo decideremo nelle prossime giornate: ne discuteremo con lui, fermo restando che Illy vincerebbe il suo collegio. Sempre nel caso sia disponibile.

Ipotesi che creerebbe scompiglio nei vostri piani...

Scompiglio positivo. Se accettasse sarebbe un profilo che aiuterebbe moltissimo in parlamento.

O al governo?

Non mi metto in panni che non mi competono, ma Illy ha grande esperienza di governo e tutte le caratteristiche per essere investito da responsabilità importanti.

Bolzonello può star dunque tranquillo in Fvg?

Altro che tranquillo! Deve correre molto per vincere, ma lo fa con convinzione e passione.

Difficile vincere senza Liberi e Uguali però.

Tendiamo non una, ma due mani. Possono scegliere se favorire il centrodestra o concorrere con noi a un governo di centrosinistra. Confido nel loro buon senso e loro possono contare sulla nostra disponibilità a un dialogo serio e aperto. Ma nel frattempo noi andiamo avanti.

Emma Bonino è a bordo, ma non è un po' poco per il Pd allearsi con piccoli cespugli?

Sono partiti che iniziano ora la propria campagna elettorale con dignità e una dote di voti che sapranno conquistarsi. Bonino è una personalità importante e una donna che ha un consenso trasversale.

I sondaggi vi danno in difficoltà...

Ci davano dietro il M5S alle europee. Sono strumenti utili ma sono interessato ai voti reali. Certo, la campagna elettorale è in salita, anche perché il centrodestra ha già detto di voler abolire tutte le tasse: faremo una campagna contro fake news e promesse irresponsabili.

Come incideranno le politiche sulle successive regionali?

Incideranno comunque vada, ma i cittadini del Fvg sceglieranno il governo della Regione in base alla credibilità del progetto e dei candidati.

A livello nazionale chi è l'avversario?

La competizione sarà tra noi e Berlusconi: la stessa persona del 1994, con le stesse promesse di cose annunciate e mai realizzate nei suoi governi.
 

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