Rosato, Budin e Cuperlo: un posto per tre
Nel Pd «ressa» di candidati per il Parlamento. Honsell accetta di presentarsi come sindaco di Udine
TRIESTE
Ogni discorso sulle candidature «è ancora prematuro». Questo è il messaggio lanciato dai vertici regionali del Pd nel giorno in cui risolvono il nodo Udine con il sì di Furio Honsell per la corsa a sindaco. La bagarre non si è ancora scatenata ma l’accelerazione del percorso che porterà i cittadini a esprimersi per politiche e regionali il 13 e 14 aprile mette il nuovo soggetto politico del centrosinistra a dura prova. Esigenze di rappresentanza territoriale e di natura politica (l’equilibrio tra ex Ds e ex Margherita) e le «quote rosa» complicano non di poco il lavoro delle segreterie. Soprattutto per le politiche. Una delle criticità più evidenti è quella su Trieste. C’è un solo posto per almeno tre possibili pretendenti, gli uscenti Milos Budin, Ettore Rosato e Gianni Cuperlo, nonostante le ultime scelte di Willer Bordon, eletto al Senato nel 2006, lo mettano fuori gioco. E la situazione può ulteriormente complicarsi se gli eletti del Pd saranno sei (4 deputati più 2 senatori nel caso in cui il Pd arrivi attorno al 27%) e non sette, come è successo due anni fa.
Cuperlo è a rischio perchè non è nell’entourage di Walter Veltroni, ma soprattutto perchè non ha un rapporto consolidato con il territorio, dopo un ventennio di emigrazione a Roma. Rosato, dopo aver perso l’incarico di sottosegretario agli Interni, è candidato a restare nella capitale in uno dei due rami del Parlamento. Ma il triestino potrebbe essere costretto a duellare per un posto in lista con l’ex diellino Flavio Pertoldi. Disoccupato, dopo la caduta del governo Prodi, resta anche il sottosegretario Budin. E rischia pure lui: l’ipotesi di una candidatura dell’ex diessina Tamara Blazina, già consigliere regionale, sembra perfetta per accontentare la minoranza slovena e al tempo stesso per garantire la rappresentanza di genere. «I criteri saranno indicati dall’assemblea costituente e dalla segreteria nazionale - spiega il segretario regionale Bruno Zvech -. Già nel direttivo di domani a livello regionale cominceremo a lavorare sulla questione candidature». «Ogni discorso è prematuro - dà man forte il segretario triestino Cristiano Degano - ma dovremo trovare un efficace forma di consultazione del territorio».
Tra le donne, oltre alla Blazina, in prima fila ci sono due pordenonesi come Francesca Cardin, attuale presidente del Pd, e Renata Bagattin, già ai vertici dei pensionati della Cgil. Ma non è escluso che anche il sindaco di Pordenone Sergio Bolzonello stia pensando a Roma. Lui nega decisamente ogni coinvolgimento ma Bolzonello, assieme al deputato Alessandro Maran, è l’uomo di fiducia di Veltroni nel Friuli Venezia Giulia. «Non penso nè alle politiche, nè alle regionali - afferma, però, Bolzonello - ma soltanto a fare il sindaco di Pordenone». Sui candidati per le politiche il Pd sembra orientato a dare fiducia ai parlamentari uscenti. Ma solo per Maran, Ivano Strizzolo e Carlo Pegorer la riconferma appare quasi scontata.
Sul fronte delle regionali le poche certezze dentro il Pd sono le rinunce di Cristiano Degano, Antonio Martini e probabilmente Alessandro Carmi, mentre avanza la sua candidatura l’ex diellino Francesco Russo. Non si ricandida per scelta nemmeno Bruno Malattia, capogruppo dei Cittadini, che ammette: «L’election day ci ha un po’ spiazzati e la coincidenza delle due consultazioni potrebbe penalizzare il risultato delle civiche offuscate dai grandi partiti e penalizzati dalla prevedibile proliferazione di liste e simboli. Sulle candidature mi pare che tutti siano in alto mare. Noi ripartiamo dai consiglieri uscenti che hanno fatto bene e sarebbero peraltro tutti appena al secondo mandato. Il nostro obiettivo è comunque di presentare liste competitive sul territorio». Proprio ieri, peraltro, Malattia ha convocato a Roma la rete nazionale delle civiche che, a differenza di quanto accaduto nel 2006, stanno lavorando per presentarsi alle politiche. «Ritengo che l’esperienza del Friuli Venezia Giulia possa essere esportata - commenta Malattia - e mi auguro che i partiti romani questa volta lascino da parte il loro egoismo. Veltroni potrebbe abbracciare questa novità che può essere decisiva per il centrosinistra».
Riproduzione riservata © Il Piccolo
Video