Rosatellum al debutto tra schede lenzuolo e “tranelli” nell’urna
Per il Senato l’elettore troverà stampati i simboli di 20 partiti. Lorenzin a Rosato: «Rischio errori». «No tutto trasparente»

TRIESTE. Come da sorteggio. Si parte da Walter Claut della Lista del Popolo, si finisce con Riccardo Illy, il candidato del centrosinistra unito, eccezion fatta per Liberi e Uguali. Le liste sono numerose e la scheda inevitabilmente si allarga. Quella del Senato, che verrà consegnata agli over 25 e di cui vi presentiamo il facsimile per quel che riguarda la Venezia Giulia, contiene 14 tra coalizioni e partiti singoli. Tutti in corsa domenica 4 marzo dalle 7 alle 23 con spoglio che inizierà subito dopo la chiusura dei seggi.
Stampati uno sotto l’altro, su tre colonne, si trovano i candidati dell’uninominale (nel rettangolo superiore) e quelli del listino (a fianco del simbolo). Si può arrivare fino a quattro nomi, e lo fanno tutti tranne Sinistra rivoluzionaria che si ferma a tre. Casella bianca, ma nella parte maggioritaria del Rosatellum, anche per Rinascimento-Mir, movimento che, quando ancora era accoppiato al nome di Vittorio Sgarbi, aveva indicato Gianpietro Colecchia. Uno dei candidati a loro insaputa che non entrano in campo.
Lo spazio più ampio è quello occupato dalle coalizioni. Il centrodestra, che candida Laura Stabile, mette in ordine, sempre da sorteggio, Forza Italia, Lega Nord, Fratelli d’Italia e Noi con l’Italia-Udc. Il centrosinistra, che si ritrova a destra in basso, sostiene Illy con Partito democratico, +Europa con Emma Bonino-Centro Democratico, Italia Europa Insieme e Civica Popolare Lorenzin.
L’elettore dovrà fare molta attenzione alle regole di voto. Anche perché è una prima volta. In particolare si dovrà ricordare che il Rosatellum non prevede la preferenza disgiunta, vale a dire che non verrà considerato valido il voto assegnato contemporaneamente a liste diverse o candidati di liste diverse.
Rosatellum bis: cosa prevede la legge elettorale - La videoscheda
Matita in mano, si avranno dunque tre possibilità. Tracciare un segno su una delle liste, con voto che viene considerato attribuito anche al candidato uninominale a cui la lista è collegata. Tracciare un segno sia sul nome del candidato uninominale sia su una delle liste a lui collegate, con un’interpretazione priva di incertezze. Infine, tracciare un segno solo sul nome del candidato uninominale: in questo caso, se il candidato è sostenuto da una sola lista (come, tra i movimenti maggiori, il Movimento 5 Stelle), il voto si trasferisce anche alla lista; se invece il candidato è sostenuto da più liste (le coalizioni di centrodestra e centrosinistra), tutti i voti dati al candidato uninominale vengono distribuiti tra le liste che lo sostengono, proporzionalmente ai voti presi nel collegio elettorale.
Per la Camera - con scheda consegnata anche agli elettori tra i 18 e i 25 anni - le regole sono le stesse. Così come la grafica della scheda. A cambiare sarà però la posizione delle liste (che in Friuli Venezia Giulia saranno 16). Il sorteggio ha messo in fila il Partito del Valore Umano, Forza Nuova-Italia agli italiani, quindi il centrodestra con, nell’ordine, Fratelli d’Italia, Lega Nord, Noi con l’Italia-Udc e Forza Italia. Subito sotto, al quarto posto, il centrosinistra: prima +Europa con Emma Bonino-Centro Democratico, poi Pd, Italia Europa Insieme e Civica Popolare Lorenzin. Via via tutti gli altri: Siamo, Patto per l’Autonomia, Potere al Popolo, Movimento 5 Stelle, Casapound, Rinascimento-Mir, Lista del Popolo, Il Popolo della Famiglia, 10 volte meglio, Liberi e Uguali, Blocco nazionale per le libertà e Sinistra rivoluzionaria.
Schede lenzuolo, ma uniche per maggioritario e proporzionale. Ci sarà il rischio di errori, come teme Beatrice Lorenzin, leader di Civica Popolare? Secondo il “papà” della legge non ci sono dubbi. «La scheda elettorale è molto trasparente - assicura Ettore Rosato -. Al contrario del Porcellum dove si votava un partito e non si sapeva chi si eleggeva, oggi è tutto scritto sulla scheda». Le preoccupazioni di Lorenzin? «L’elettore sceglie con un unico segno sulla scheda il suo partito e quindi vota i suoi candidati», rimarca ancora Rosato.
Quanto alle schede nulle «ci sono sempre state, spesso come scelta dell’elettore. Non mancheranno nemmeno questa volta. D’altronde, anche quando cambi telefono, devi imparare come funziona il nuovo modello».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Piccolo
Leggi anche
Video