“Ronde” per controllare i migranti

Il progetto presentato in Consiglio comunale dal sindaco Ziberna. Il clima si scalda sull’ordinanza: «È una vergogna»
Bumbaca Gorizia 26_07_2017 Consiglio Comunale © Fotografia di Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia 26_07_2017 Consiglio Comunale © Fotografia di Pierluigi Bumbaca
Formare volontari che presidino le aree sensibili della città. Laddove c’è la possibilità che i richiedenti-asilo bivacchino. In una parola “ronde”.


Il progetto, destinato a far rumore, è stato formulato ieri sera in Consiglio comunale dal sindaco Rodolfo Ziberna. Il Comune, per attuarlo, vuole chiedere alla Regione di poter attingere dal “Programma stralcio immigrazione 2017” varato dalla Regione, cioé da quei 51mila euro che causarono uno strappo in Giunta con Del Sordi sull’Aventino. «Ho dato mandato all’assessore Romano di parlarne con la giunta Serracchiani», la sottolineatura del primo cittadino.


Apriti cielo. L’opposizione le ha subito bollate come “ronde”. E prima Portelli (Gorizie e Borghi), poi Gaggioli (Gorizia c’è), quindi Emanuele Traini (portacolori dei movimenti portelliani) hanno parlato sostanzialmente di «derive pericolose» chiedendo delucidazioni su come verranno formati questi volontari, quali dotazioni e poteri avranno. Andrea Picco (Forum) si è spinto oltre: ha parlato di «situazione vergognosa alla Valletta del Corno» e ha definito sindaco e amministrazione «inadeguati e incapaci».


Serenella Ferrari, a contraltare, ha puntato il dito sull’abitudine di «certi richiedenti-asilo» di sventolare banconote di 50 euro con la richiesta «Sesso, sesso». «Questione che ho già provveduto a denunciare alle autorità competenti». Ma il centrodestra non si è dimostrato un mostro di compattezza perché il leghista Franco Zotti ha messo in guardia sull’efficacia dell’ordinanza. «Nulla vieta che i migranti si spostino al Parco della Rimembranza, poi sulle rive dell’Isonzo, poi ai Giardini. Sono pronto a fare io un bel presidio. La Valletta del Corno è il tempio del pattinaggio. Là non si può stare». Concetti ripresi e sviluppati da Sergio Cosma, esponente di Fratelli d’Italia.


Marco Rossi (Pd) ha accusato maggioranza e sindaco di formulare ancora slogan da campagna elettorale, «ma avete vinto e dovete governare senza frasi ad effetto». «Umanità» è la parola che non ha sentito pronunciare Rosy Tucci (Gorizia è tua) mentre Adriana Fasiolo (Pd) ha evidenziato che non è con la repressione che si risolvono i problemi. «Bisogna trovare strutture dismesse per dare un tetto a queste persone. Si tratta di risolvere civilmente l’emergenza». Gaggioli, dal canto suo, ha bollato l’ordinanza come «inefficace» così come inefficaci saranno le ronde.


Chiuso il capitolo dei richiedenti-asilo, si è aperto il capitolo delle interrogazioni e interpellanze. E scintille si sono registrate fra Fabio Gentile (Forza Italia) e Arianna Bellan (Popolo di Gorizia) definita dall’esponente forzista «arrogante». In certi momenti la maggioranza è sembrata l’opposizione. «La sensazione è che siete vittima dell’anatra zoppa. Al contrario», la raffinata punzecchiatura di Roberto Collini. Troppi mal di pancia. I tempi del “volemose bene” romoliano sono finiti. Definitivamente.


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