Ronchi, volatile sulla pista: l'aereo si ferma e i passeggeri vengono sbarcati

Dopo due ore di stop a causa della nebbia il volo diretto a Monaco è stato bruscamente interrotto dalla presenza di un volatile sulla pista. Controlli obbligatori e passeggeri infuriati. L'aereo è partito quattro ore dopo il previsto

RONCHI DEI LEGIONARI Alzata la nebbia, il volo Lufthansa LH1939 diretto a Monaco inizia il decollo con due ore di ritardo, ma la corsa viene interrotta da una brusca e improvvisa frenata: sulla pista c’è un volatile contro il quale il comandante pensa di aver impattato. Obbligatorio il controllo del mezzo con tutti i passeggeri costretti a sbarcare. Quella del 2 febbraio, all’aeroporto di Ronchi dei Legionari, è stata una mattinata da dimenticare per i passeggeri in viaggio verso la città tedesca.  L’aereo è ripartito pochi dopo le 11, con oltre quattro ore di ritardo.

La partenza era prevista alle 6.45, ma di fronte a una visibilità inferiore ai 400 metri (il limite viene fissato dalla compagnia aerea) all’ora stabilita l’aereo non ha iniziato il decollo. A bordo, con snack e bibite gentilmente offerte dalla compagnia, l’attesa è durata fino circa alle 9. Quando tutto sembrava risolto i passeggeri sono stati nuovamente richiamati all’attenzione dalla brusca frenata che ha interrotto la corsa prima del decollo.

«È stata segnalata la presenza di un volatile. In quei casi il comandante, per procedura, deve far controllare l’aereomobile», conferma il direttore generale dell’aeroporto, Marco Consalvo, assicurando che l’impatto con il volatile ritrovato sulla pista non c’è stato. Il ritardo, infatti, è stato attribuito alla nebbia. «Le strumentazioni - aggiunge il direttore - hanno registrato la presenza di un volatile nelle vicinanze dell’aeromobile. L’animale è stato trovato».

Consalvo, in effetti, parla di presunto impatto perché i controlli, previsti dalla procedura, effettuato sul mezzo hanno consentito di escludere l’impatto con il volatile. Tutte le verifiche del caso sono proseguite per oltre un’ora con i passeggeri costretti a ingannare l’attesa al bar dell’aeroporto, dove hanno speso il voucher di 7 euro ricevuto dalla compagnia come “risarcimento”.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Il Piccolo