Ronchi, il consigliere Flavia Iacchini paga la spiata sulla bestemmia
RONCHI DEI LEGIONARI. Un vero e proprio terremoto politico. A Ronchi dei Legionari la controversa questione che vede sul banco degli imputati il vicesindaco, Livio Vecchiet, accusato di aver lasciato l’aula, nel corso della seduta del 20 maggio scorso, criticando alcuni esponenti del Consiglio comunale proferendo una sonora bestemmia, miete la prima vittima. Che non è, come avevano chiesto dall’opposizione, lo stesso componente della giunta, ma Flavia Iacchini, esponente del Pd che aveva denunciato quella «bestemmia vergognosa» e duramente criticato sia Vecchiet sia il sindaco Roberto Fontanot. Quest’ultimo, con una lettera inviata a Iacchini, a tutti i componenti della maggioranza e al segretario cittadino del Pd, Franco Miniussi, avverte che non la convocherà più alle riunioni e, di fatto, non la coinvolgerà più nelle decisioni.
«La seduta del 20 maggio – scrive il primo cittadino - è stata una tra le peggiori a cui in trent’anni abbia partecipato. Innegabile la condanna di tutti quanti verso atteggiamenti eccessivi del vicesindaco Vecchiet. Ma questa vicenda andava gestita all’interno della maggioranza, condannando il gesto, ma facendo squadra. La presa di posizione poteva essere giustificata se redatto da un consigliere di opposizione, non da uno di maggioranza che in questi anni solo e soltanto a parole si è detto leale con l’amministrazione». Iacchini, insomma, «non rappresenta il pensiero del gruppo consiliare del Pd, ma solo il pensiero della consigliera Iacchini, che fin dal tempo della “Vittorino da Feltre” si è schierata a criticare a priori e a prescindere, sindaco, assessori, consiglieri e amministrazione, senza portare alcun contributo significativo al lavoro fin qui intrapreso».
«Ritengo che la lettera, non concordata con nessuno – prosegue Fontanot - abbia segnato un irreversibile distacco tra sindaco e consigliere e pertanto vi comunico che da oggi non convocherò più la predetta nelle riunioni di maggioranza, invitandola cortesemente a trasmigrare nelle file di “Città Comune” dove troverà quella comprensione e stima che in tutti questi anni, pochissimi nel gruppo di maggioranza le hanno tributato». Una cacciata bella e buona, un atto forte che è solo la punta dell’iceberg di una serie di contrapposizioni che da sempre hanno visto protagonisti i due, dentro e fuori dall’aula consiliare.
Anche Vecchiet prende posizione sulla vicenda della bestemmia che continua, nonostante le accuse anche di Iacchini, a negare. «Dalla registrazione e dalla trascrizione del punto all’ordine del giorno su via San Lorenzo – sono le sue parole - non risulta la presenza di frasi blasfeme e queste fino a prova contraria sono solo presunte. Per quanto riguarda la questione di via San Lorenzo, poi, comporterà la soppressione dei cinque parcheggi di fronte al circolo Acli e dei quattro parcheggi dinnanzi alla canonica e non credo che il bar e altre attività limitrofe saranno contente. In tutta la regione lsi stanno istituendo tantissime isole pedonali o sensi unici a favore dei cittadini e nessuno obietta. L’unico Comune in controtendenza è il nostro».
Il gruppo consiliare di “Città Comune per Ronchi” respinge con forza le tesi espresse con risibili argomentazioni sul fatto che la proprio attività di opposizione si svolga in maniera astiosa e rancorosa. «Fanno il vecchio gioco di riversare sugli avversari le proprie colpe – commenta Fabio Damonte - quasi che a doversi sentire in difetto sia chi denuncia un fatto increscioso piuttosto che chi il fatto l’ha commesso. Bisogna rimarcare che le inqualificabili frasi uscite dalla bocca del vicesindaco sono state pronunciate in una disputa dialettica avvenuta per intero all’interno dei gruppi di maggioranza. Evidentemente lo stesso, non trovando soluzioni in giunta sperava di trovarne in Consiglio. Non è nostra intenzione alzare i toni, ma non possiamo far finta di niente di fronte a simili deprecabili atteggiamenti».
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