Ronchi e il dossier-choc sugli alberi abbattuti: «Hanno distrutto quelli storici»

La grillina Casasola attacca il Comune: «Dagli ippocastani ai tigli, è solo l’inizio». La replica del sindaco Vecchiet: «Molti ammalati, una questione di sicurezza»
Bonaventura Monfalcone-13.04.2017 Municipio-Giornata del libro-Ronchi dei Legionari-foto di Katia Bonaventura
Bonaventura Monfalcone-13.04.2017 Municipio-Giornata del libro-Ronchi dei Legionari-foto di Katia Bonaventura

RONCHI Dopo il risultato choc della perizia svolta a Ronchi dei Legionari e che ha “bocciato” molte delle alberature presenti, inducendo l’amministrazione comunale a riparare ai tanti danni del passato, le opposizioni partono all’attacco. «Da inizio mandato – tuona il capogruppo del Movimento 5 Stelle, Lorena Casasola – abbiamo sollevato la mancanza di tutela delle alberature. Da quando questa giunta si è insediata, ha iniziato abbattendo tutti gli alberi di via Redipuglia, mettendone a dimora la metà con scarsi risultati ed ignorando lo spazio in cui venivano reimpiantati». Casasola ricorda poi che, in merito alle continue capitozzature effettuate agli ippocastani di viale Garibaldi, il sindaco aveva affermato che solo le alberature verso l’edicola erano state tagliate, continuando il taglio precedente, mentre è evidente a tutti che lo stesso trattamento è stato eseguito in tutti gli ippocastani. «Nell’ultimo consiglio – prosegue – abbiamo sollevato il problema che, durante i lavori di riqualificazione dello stesso viale, sono state compromesse le radici degli alberi da conservare e solo ora ci rendiamo conto di come mai il primo cittadino non si preoccupasse della pericolosità degli stessi, perché sapeva già che la relazione dell’agronomo incaricato al censimento avesse deciso di sostituirli tutti». I pentastellati criticano anche i lavori di riqualificazione di viale della Serenissima, puntando il dito sul fatto che siano stati messi a dimora 4 ippocastani attaccati ai recinti delle case e troppo vicini tra loro. E si chiedono dove sia l’impianto di irrigazione costato 20 mila euro. «Vecchiet afferma che bisogna cambiare forma di gestione, piantare alberi idonei in aiuole adeguate. Peccato che, come sempre – sono ancora le sue parole –, egli venga smentito con i fatti. Basta fare una passeggiata nella zona di via Garibaldi dove hanno rifatto il marciapiede per accorgersi che, invece di creare una zona di respiro per le alberature esistenti, hanno limato il tronco dell’albero per mettere il cordolo del marciapiede. È ancora fresco il trauma per la devastazione dei tigli di via Duca d’Aosta, ma purtroppo era solo l’inizio. Stanno distruggendo il nostro patrimonio arboreo».

Immediata la risposta del primo cittadino. «Come sempre dobbiamo assistere a polemiche sterili e fini a se stesse. Il nostro patrimonio verde – sono le parole di Vecchiet – è, in moltissimi casi, a fine vita e ci sono questioni di sicurezza alle quali non possiamo guardare con indifferenza. Si deve avere il coraggio di cambiare, come fu fatto per i pini marittimi di via dei Campi che avevano distrutto i marciapiedi. E come abbiamo fatto per via Duca d’Aosta, dopo il placet della Soprintendenza e dove, in moltissimi, poi hanno dovuto ricredersi guardando al risultato conseguito. Il nostro interesse anche verso questo settore è dimostrato proprio dall’indagine commissionata ad uno degli agronomi più affermati nel nostro Paese che ha svolto un lavoro del quale, in modo coscienzioso e non strumentale, dovremmo tener conto nel prossimo futuro».—

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