Ronchi capitale delle bocce: arrivano in 500
RONCHI DEI LEGIONARI. Non meno di 500 persone. Atleti provenienti da ogni angolo del Paese. Sarà il bocciodromo Enzo Civelli di Ronchi dei Legionari a ospitare, il 4 e 5 luglio prossimi, la finale del campionato italiano individuale di bocce della categorie A e D. Vale a dire due competizioni di altissimo livello, con esponenti di spicco della disciplina sportiva, che la Fedeazione italiana bocce ha assegnato alla bocciofila “Tre Stelle” che, anche in questa occasione, si avvarrà della collaborazione e del patrocinio della Regione e della Provincia di Gorizia.
Sabato 4 luglio il via con la prima “poule” per entrambe le categorie, alle 13.45, mentre le diverse competizioni, che si svilupperanno sui campi interni ed esterni del “Civelli”, ma anche in altre strutture dell’isontino, andranno avanti sino a domenica, con le finali che sono previste attorno alle 17. Una duplice manifestazione attesa, che si aggiunge ad altre di prestigio che nel corso degli anni sono state organizzate dal sodalizio del presidente Ilver Zampar.
Un evento che richiamerà in città atleti provenienti da tutt’Italia che si daranno battaglia sulle corsie della struttura sportiva di piazzale Atleti Azzurri d’Italia nel corso di due giornate davvero intense.
C’è stato un gran lavoro, nei mesi scorsi, per organizzare nel dettaglio questi due appuntamenti che richiedono accuratezza e passione nel promuovere ogni cosa. Non si tratta solo di predisporre i campi di gara. C’è da preparare l’ospitalità, ovvero la sistemazione negli alberghi che, ovviamente, registreranno il tutto esaurito, ma anche i pranzi e le cene. E in questo caso lo staff del punto di ristoro del bocciodromo ronchese è già preparato. Non mancano anche altri dettagli, come la cerimonia di premiazione, la gestione degli arbitri e di tutto ciò che non deve mancare quando c’è di mezzo un campionato italiano. Ma Ronchi dei Legionari e il suo mondo della bocce ha tanti anni di esperienza alle spalle. Il comitato organizzatore, guidato da Roberto Tassi, Luca Zanet e Paolo Colus, hanno giorni frenetici all'orizzonte.
Alle bocce a Ronchi dei Legionari si è sempre giocato come passatempo domenicale nelle osterie della cittadina. Da ricordi degli anziani negli anni ’20-’40 l’agonismo era molto sentito fra un’osteria e l’altra. In seguito nacque la prima società affiliata alla Federazione, era l’AS. Ronchi nel 1945. Passarono altri anni ed è sorta la seconda società: “Alla Pesa” nel 1949 e così di anno in anno si costituirono ben altre sette società (Acli Ronchi, A le Casete, Arredamenti Luciano, Albergo Furlan, La Ruota, Premiazioni Sportive e Vermeglianese), un numero abbastanza elevato pensando che la cittadina, con allora novemila abitanti aveva ben nove società con circa complessivi 200 tesserati. A quel punto sorse il problema delle corsie di gioco, poiché man mano che i vari bar ammodernavano le loro strutture, cercavano di chiudere i campi per il gioco delle bocce poiché serviva loro spazio da destinare agli usi specifici dei locali. Per tale motivo si è sentita ancor più forte l’esigenza di un impianto pubblico coperto per poter sia svolgere l’attività anche nei mesi invernali o durante le avverse condizioni meteo, sia come centro di aggregazione sociale di tanti bocciofili.
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