Ronchi, bambina muore fulminata da meningite
RONCHI DEI LEGIONARI. Una bimba di circa 4 anni, frequentante la scuola materna, di Ronchi dei Legionari, è morta a causa di una meningite pneumococcica, una malattia infettiva delle meningi. Si tratta della seconda forma più comune, dopo la meningite da meningococco. Ma, a differenza di quest’ultima forma contagiosa, non è ritenuta infettante e non richiede pertanto la relativa profilassi antibiotica necessaria per mettere in sicurezza quanti hanno avuto contatti con la persona colpita dalla malattia. La piccola è deceduta all’ospedale infantile “Burlo Garofolo” di Trieste lo scorso weekend.
La bambina era stata ricoverata a metà della scorsa settimana. Una forma, da quanto s’è potuto apprendere, fulminante, che non ha lasciato scampo alla bimba. L’evento è stato subito preso in considerazione dall’Azienda sanitaria Bassa Friulana Isontina, attraverso la mobilitazione del Dipartimento di Prevenzione guidato dal direttore sanitario Gianni Cavallini.
S’è pertanto provveduto ad avviare le necessarie verifiche, seguendo i relativi protocolli previsti in questi casi. La diagnosi è stata quindi inequivocabile: a colpire la bambina ronchese è stata una forma di meningite dovuta al batterio “Streptococcus pneumoniae”, una forma non rara, ma che, secondo le guide sanitarie nazionali e internazionali, non è contagiosa poichè non comporta la trasmissione di focolai. A confermare quanto è accaduto è stata la stessa Azienda sanitaria, che ha voluto chiarire proprio la natura non contagiosa della malattia contratta dalla bambina, e, pertanto, di non aver avviato alcuna pratica di profilassi antibatterica. Nessun provvedimento quindi è stato assunto dal Dipartimento di prevenzione.
La delicata questione è stata peraltro approfondita nell’ambito di un incontro tenutosi tra i genitori dei bambini della scuola per l’infanzia frequentata dalla piccola, l’altro ieri pomeriggio, al quale ha partecipato il Dipartimento di prevenzione. Durante l’incontro, un medico del Dipartimento ha quindi approfondito con le famiglie tutti gli aspetti relativi a questa tipologia di infezione batterica, rispondendo alle richieste di informazioni sul caso specifico. Secondo quanto s’è potuto apprendere, le condizioni di salute della piccola sarebbero state già precarie, tanto da non escludere la maggiore probabilità di contrarre la patologia.
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