Romoli: «Non tollereremo tendopoli in piazza Vittoria»

Tolleranza zero del Comune sull’ipotizzato accampamento se la Prefettura non troverà un tetto ai migranti. Del Sordi: «Attenzione a non esasperare gli animi»
Profughi coricati nella zona dell'Expomego (Marega)
Profughi coricati nella zona dell'Expomego (Marega)

GORIZIA «Non voglio nemmeno pensare di arrivare a uno scempio del genere». Il sindaco Ettore Romoli non prende proprio in considerazione l’ipotesi che giovedì i migranti possano accamparsi in piazza Vittoria per protestare contro l’inerzia della politica; al contrario: auspica che il buon senso prevalga da parte di tutti e che, come promesso venerdì, la Prefettura trovi una soluzione già nei primi giorni della settimana alla presenza dei richiedenti asilo fuori convenzione di Gorizia.

Secondo l’ultimo dato disponibile, in ballo ci sono 169 persone. Come ricordato, significa che, al netto dei 34 ospiti del centro di via Faidutti, a Gorizia rimangono 135 migranti senza un tetto sulla testa. «La Prefettura deve assolutamente trasferire i profughi che dormono all’addiaccio – dice il primo cittadino -. Non è più tollerabile che nella provincia non si trovino alloggi per l’accoglienza diffusa e si gravi solo su Gorizia. Noi abbiamo già dato. L’ho detto e lo ripeto: c’è bisogno che la Prefettura risolva il problema in tempi brevi».

Ad accelerare la situazione è stato l’out out lanciato dai volontari nel corso della riunione di venerdì con il viceprefetto Antonino Gulletta. Nell’occasione il vicario prefettizio aveva chiesto 4 o 5 giorni di tempo per avviare il piano di ridistribuzione dei migranti. Prendendo atto della disponibilità del rappresentante del Governo, la portavoce dei volontari Barbara Franzot aveva però rilanciato assicurando che se la macchina dell’accoglienza non si fosse messa finalmente in moto, sarebbe stato organizzato un presidio permanente in piazza Vittoria. All’uscita dalla Prefettura lei, l’avvocato Marco Barone e l’assessore provinciale al Welfare Ilaria Cecot si erano diretti verso la questura per comunicare alle forze di polizia la probabile iniziativa di protesta. Seduta al tavolo con il viceprefetto c’era anche Bejza Kudic. La rappresentante dell’associazione di volontari Noi con loro ieri ha però precisato che il sodalizio non prenderà parte alla protesta. Chi vorrà farlo, lo farà dunque in forma esclusivamente personale. Ovviamente, l’annuncio della possibile presenza di una tendopoli in piazza Vittoria ha messo tutta la destra cittadina – e non solo quella - sul chi va là.

L’assessore comunale all’Igiene e tutela ambientale e alla Protezione civile Francesco Del Sordi osserva. «Non è neanche concepibile pensare di accamparsi in piazza Vittoria: chi lo facesse verrebbe sgomberato. Un’iniziativa del genere, comunque porterebbe a una contromanifestazione delle forze politiche di centrodestra allargate a chiunque altro voglia aderire. Gorizia ha raggiunto una situazione insostenibile. L’Unione europea non c’è. Lo Stato non c’è. La Regione non c’è. La Provincia non c’è. Queste persone se ne devono andare. La Prefettura conosce i numeri e sa se ci possono essere forme di accoglienza, ma dal punto di vista tecnico non è pensabile una tendopoli né in piazza Vittoria, né in altre aree. In ogni caso, una protesta squalificherebbe anche i migranti che da persone pacifiche diverrebbero persone di cui dubitare. Non converrebbe neanche a loro». Prima che sul piano fisico, la partita dei richiedenti asilo si gioca dunque sul piano psicologico. Il braccio di ferro è serrato. Del Sordi invita a non esasperare gli animi: «La gente è stufa di questa situazione. Il livello di tolleranza dei goriziani è alto, ma in molti casi abbiamo già superato il limite di sicurezza».

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