Romoli: «L’intera regione si faccia carico dei profughi»
Era il 14 settembre scorso. In via Brass venne allestita la tendopoli per i richiedenti-asilo accampati in riva all’Isonzo. Assistemmo alle fasi di costruzione del “Campo Francesco” e incontrammo l’assessore regionale alla Protezione civile, Panontin. Questi dichiarò: «La tendopoli rimarrà in piedi 15 giorni al massimo, poi verrà smantellata». Quindici giorni sono passati, Campo Francesco è ancora in vita (seppur con dimensioni ridotte rispetto all’inizio) e non è stata trovata l’annunciata «destinazione più confortevole» per tutti gli ospiti afghani e pakistani.
Se n’è accorto anche il sindaco Ettore Romoli che delinea i punti-forti che, a suo parere, dovranno caratterizzare una mozione in discussione nel consiglio comunale di questa sera. «Ricordo perfettamente le parole di Panontin: parò di 15 giorni, quindi domani (oggi, ndr) la tende dovrebbero essere smontate - allarga le braccia il primo cittadino -. Uno dei punti cardine della mozione dirà proprio questo: si proceda all’immediata chiusura della struttura di via Brass ma non perché siamo cattivi o razzisti: semplicemente Gorizia non può e non deve trasformarsi nella città dei profughi».
Concetti che Romoli ha espresso in lungo e in largo negli ultimi giorni. E che dovrebbero diventare cardini (sempre che la maggioranza di centrodestra sia d’accordo) di un documento che sarà discusso durante la riunione dell’assemblea civica. «Gli immigrati vanno ripartiti sull’intero territorio regionale: non può essere sempre e soltanto Gorizia ad affrontare l’emergenza - scandisce chiaramente il primo cittadino -. Si continua a ripetere che una quota andrà a Cormòns ma sono ancora qua. A Udine mi risulta ce ne siano solo 64 e ci sono tantissimi Comuni che il problema-profughi non sanno nemmeno cos’è. Non è solo la questione della tendopoli: Gorizia non deve diventare la città dei profughi. La mozione, secondo il mio parere, dovrebbe dire questo. Fondamentale anche che vengano promosse ulteriori commissioni che si occupino del riconoscimento dello status di asilante. Infine, la Regione elabori una volta per tutte un piano che riguardi tutto il Friuli Venezia Giulia, diluendo la presenza di immigrati sul territorio e rendendo la questione accettabile, altrimenti si rinfocola il razzismo, come si può ben vedere leggendo certi social network».
Sempre in consiglio approderà la mozione firmata da Fabrizio Oreti (Per Gorizia). «La mozione che chiederò al consiglio di votare e approvare verterà sulla richiesta di impegnare il sindaco a provvedere, anche attraverso il prefetto, di far chiarezza e attivare controlli relativi agli aspetti igienico-sanitari dei richiedenti asilo politico che stazionano a Gorizia. Inoltre, attivare un'imminente ordinanza per tutelare gli spazi pubblici della città onde evitare la creazione di rifugi di fortuna. Infine poter impiegare, su base volontaria, a titolo gratuito, per alcune ore al giorno, i cittadini stranieri richiedenti asilo per porre in essere opere di ripristino dei locali dati loro in uso».
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