Romoli: i quartieri o lavorano o li taglio
Affrontare il tema dei parlamentini è tra le priorità del nuovo esecutivo. E oggi primo incontro ufficiale con gli amministratori d’oltre confine. Il sindaco: «Al via una sperimentazione di due anni, poi potremmo ridurli o anche eliminarli»
«I Consigli circoscrizionali o servono a qualcosa o, entro due anni, li riduciamo o li chiudiamo». Il sindaco Ettore Romoli è chiaro. Quasi brutale. La riduzione dei costi della politica passa anche attraverso uno snellimento della struttura. Mantenere apparati dai poteri limitati e che talvolta deliberano su argomenti minimali può essere un lusso in un Comune piccolo come quello di Gorizia.
Oggi, le circoscrizioni sono dieci: Campagnuzza, Centro cittadino, Lucinico, Madonnina del Fante, Montesanto-Piazzutta, Piedimonte, Piuma-Oslavia-San Mauro, Sant’Andrea, San Rocco-Sant’Anna, Straccis.
«Il nostro è un obiettivo di medio termine. Nel senso che - spiega Romoli - ci siamo dati tempo due anni per rivitalizzare i consigli circoscrizionali, per renderli più efficaci ed efficenti e per renderli più vicini ai cittadini. Penso che si potrebbe affidare gli interventi minimi su strade e marciapiedi direttamente alle circoscrizioni. Nel caso in cui questa sperimentazione non dovesse dare i risultati auspicati, si comincerà a ragionare di una loro eventuale riduzione o eliminazione. Non è giusto mantenere in piedi organizzazioni che hanno poteri limitatissimi e costano». Parole chiare. Del resto, già qualche settimana fa (quando Romoli ancora non era sindaco di Gorizia), l’ex parlamentare aveva evidenziato come «l’amministrazione Brancati, con l’unico intento di gettare fumo negli occhi dei consiglieri circoscrizionali, ha inserito sì nuovi poteri ma che, a ben vedere, sono vuoti ed inefficaci».
Pertanto, una delle priorità della nuova amministrazione comunale sarà quella di mettere mano ai cosiddetti parlamentini. E l’accorpamento dei consigli circoscrizionali più piccoli potrebbe essere la via privilegiata se l’opera di «valorizzazione» non dovesse dare frutti. Utile un raffronto con Roma che - a fronte di 2 milioni 656 mila abitanti - vanta 19 Consigli circoscrizionali. Gorizia che di residenti ne ha 37 mila «schiera» dieci Consigli di quartiere. Probabilmente c’è qualcosa che non va.
E il compito - sicuramente non facile - di operare una riforma sarà affidato al vicesindaco e neoassessore comunale al Decentramento, Fabio Gentile. Una delega, non è un mistero, di cui il segretario provinciale di An «avrebbe fatto volentieri a meno», come confidato l’altra sera in conferenza stampa dal sindaco Romoli. «Dobbiamo valutare se realmente i consigli circoscrizionali hanno delle funzioni vere e reali. In secondo luogo, studiare come renderli più efficenti ed efficaci. Se gli accorgimenti non porteranno benefici, penseremo a ridurli o a tagliarli. Mi pare che questa necessità sia emersa più volte nel passato. Utile un raffronto con Trieste dove ci sono sette circoscrizioni. Dobbiamo però pensare che c’è tutto l’altopiano. Non credo ci si possa permettere così tante strutture, soprattutto se non sono efficaci».
Per il sindaco Romoli oggi la prima missione all’estero. Sarà al castello di Dobrovo (Casteldobra) per l’apertura della Festa delle ciliegie, un’occasione non solo golosa ma anche istituzionalmente utile per incontrare molti primi cittadini della fascia confinaria, italiani e sloveni, e per gettare le basi di una concreta collaborazione nel campo turistico e della valorizzazione e tutela dei prodotti agroalimentari del Goriziano.
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