Romania, muore di Covid prima del voto ma viene eletto comunque

La macabra storia del sindaco del paesello di Deveselu  

BELGRADO Muore una decina di giorni prima del voto, ma viene trionfalmente rieletto a sindaco dai suoi concittadini, in lutto ma ancora fedelissimi al primo cittadino sconfitto dal virus. Accade in Romania, il Paese dell’Est che ha finora pianto il maggiore numero di vittime a causa del Covid-19, dove domenica si sono tenute importanti elezioni amministrative a livello nazionale. Si è votato anche a Deveselu, paesello di 3mila abitanti, assai celebre all’estero per la mega-base militare americana che sorge sul suo territorio, una vera e propria Aviano romena.

Deveselu che, questa volta, è ritornata agli onori delle cronache non per manovre militari, ma per la rielezione – è stata la terza di seguito – di Ion Aliman a sindaco. Aliman, amatissimo dagli abitanti del villaggio, che è probabilmente l’unico politico ad essere stato eletto con percentuali bulgare, malgrado fosse deceduto. L’uomo, infatti, è stato contagiato dal virus. La malattia lo ha costretto al ricovero in ospedale, dove è spirato una decina di giorni fa. Nel frattempo, tuttavia, la macchina elettorale si era già messa in moto e non c’è stato il tempo di modificare le schede, su cui è comparso il nome Aliman. Nome su cui hanno posto la crocetta oltre mille elettori su 1.600 aventi diritto, un vero plebiscito per l’amministratore da poco mancato all’età di soli 57 anni. Dopo la sua elezione, a confermare quanto il primo cittadino fosse apprezzato, un corteo di residenti si è incamminato verso il locale cimitero, per rendere omaggio ad Aliman. Sulla sua tomba sono stati deposti fiori e accese candele. «Questa è la tua vittoria», «ti renderemo orgogliosi di noi, sappiamo che da qualche parte ancora ci guardi», hanno detto commossi i suoi elettori davanti alla lapide. Aliman che era un membro storico del Partito socialdemocratico e, contrariamente a lui, «nessuno dei suoi sfidanti aveva conquistato la stessa fiducia» tra la gente, ha spiegato il suo vice, Nicolae Dobre.

Vittoria macabra e surreale, a Deveselu, non sufficiente per consolare i socialdemocratici, oggi all’opposizione a livello nazionale, che hanno subito batoste cocenti alle amministrative di domenica, perdendo anche la gara più sentita e importante, quella per la poltrona di sindaco di Bucarest, la capitale. Si tratta di un segnale che il Psd, che ha perso il potere anche dopo massicce proteste popolari anti-corruzione e in difesa del sistema giudiziario, potrebbe avere poche chance contro il centrodestra oggi al governo alle elezioni parlamentari, in agenda a inizio dicembre, virus permettendo.

Virus che continua a mordere nel Paese, di gran lunga il più colpito nell’Europa centro-orientale. Romania che, anche ieri, ha abbondantemente superato quota mille nuovi contagi (sono stati 1.470 nelle ultime 24 ore), con i decessi che veleggiano ormai verso quota 5 mila (ieri +44). I pazienti con sintomatologia grave a causa del Covid sono circa 550, i casi attivi quasi 20 mila. —

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