Romanese attraversa a nuoto lo Stretto di Messina per sostenere la lotta alla polio

A 63 anni Rudi Vittori ha raggiunto la Calabria in un’ora e 8 minuti «Fondamentale vaccinare i bambini, ma è anche necessario raccogliere fondi»

ROMANS Ha attraversato a nuoto lo Stretto di Messina, per raccogliere fondi con cui sconfiggere la poliomielite. Il rotariano romanese Rudi Vittori, 63 anni, lo ha fatto in occasione del 25mo anno di fondazione del Rotary Club Monfalcone-Grado. Lo ha fatto presente lo stesso Vittori al termine della sua impresa, ricordando come «il service, che da oltre 30 anni anima il progetto “End polio now” del Rotary International, si prefigge di eliminare la poliomielite a livello globale». «All’appello dei Paesi polio-free, mancano soltanto Afghanistan e Pakistan, che hanno già registrato una decisiva diminuzione dei casi di poliomielite tra la popolazione. Attraverso donazioni provenienti da tutto il mondo, sovvenzioni della Fondazione Rotary e l’intensa campagna pubblicitaria “This Close”, si può affermare, oggi, di aver ridotto il virus del 99,9%. L’opera dei volontari, che partecipano attivamente alle campagne di immunizzazione attraverso la somministrazione dei vaccini ai bambini, è fondamentale per l’eradicazione della polio, ma serve anche il supporto di chi raccoglie fondi per finanziare questo ambizioso progetto».

Vittori è un professionista di Romans, già noto per le sue imprese alpinistiche giovanili e attualmente atleta master del GoTri Team, la squadra goriziana di triathlon. Vittori ha iniziato la sua traversata alle 10.31 di martedì scorso e l’ha conclusa toccando la costa calabra 1 ora e 8 minuti dopo. Nel corso della nuotata di tre chilometri e mezzo è stato seguito da una barca appoggio e dai cronometristi ufficiali che hanno validato il tempo. La traversata è stata caratterizzata dal mare mosso, tipico dello Stretto di Messina e da un sostenuto vento di Maestrale che però, pur causando un aumento del moto ondoso, ha facilitato il nuotatore spingendolo nella direzione giusta. «Sin dai tempi più remoti – sottolinea Vittori – lo Stretto di Messina è stato un luogo ricco di suggestione e fascino, che ha contribuito a creare i tanti miti. La navigazione dello Stretto, infatti, ebbe nell’antichità una bruttissima fama e realmente presenta notevoli difficoltà, specialmente per le correnti rapide ed irregolari e per i venti che vi spirano violenti e talora in conflitto tra loro. A volte, le correnti raggiungono una velocità di 9 km/h e scontrandosi danno luogo a enormi vortici che sicuramente terrorizzavano i naviganti. I più noti sono quello che gli antichi chiamarono Cariddi (colei che risucchia), che si forma davanti alla spiaggia di Torre del Faro, a Messina e l’altro Scilla (colei che dilania), che si forma sulla costa calabrese da Alta Fiumara a Punto Pizzo. Questi due vortici famosi derivano dall’urto delle acque contro Punta Peloro e Punta Torre Cavallo».

A Romans si parla molto dell’impresa e sui social non mancano i Mi piace e i commenti coi quali in tanti si congratulano con lui. –




 

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