Roma “scorda” la proroga di Fedriga alla Ferriera di Trieste: ferma gara da 41 milioni

Manca da mesi la firma al rinnovo dell’incarico di commissario. In sospeso il bando del barrieramento a mare: «Non posso fare atti»

Diego D’amelio

TRIESTE L’ennesima firma dimenticata. Il percorso di riqualificazione della Ferriera di Servola continua a collezionare esempi di smemoratezza da parte delle istituzioni centrali, che da mesi fanno attendere autorizzazioni e passaggi burocratici indispensabili per la riconversione. Se le demolizioni delle ultime palazzine hanno da poco avuto il via, nel dimenticatoio è finita la gara d’appalto per le opere di barrieramento a mare dei terreni inquinati. Proprio nel giorno in cui da Roma è arrivato l’ok dei ministeri ai lavori, il fato vuole che sia scaduto il mandato di commissario straordinario affidato al governatore Massimiliano Fedriga, mai rinnovato finora dal Consiglio dei ministri.

Più di cinque mesi sono passati dal 6 agosto scorso, ma il commissariamento non è stato ancora prorogato, come avviene dal 2015, quando la presidente Debora Serracchiani ottenne poteri speciali per mettere a gara i lavori pubblici nell’area di Servola. L’incarico passò di mano a Fedriga nel 2018 e da allora viene rinnovato di quando in quando.

Oggi al commissario resta un ultimo importante passo: mettere a gara l’appalto da 41 milioni per realizzare un diaframma in calcestruzzo con cui consolidare la linea di costa dell’ex Ferriera e impedire il passaggio di sostanze inquinanti dai terreni al mare. Senza il commissario in carica, la gara non può essere bandita. Il barrieramento è un passaggio atteso da anni, ora finalmente possibile dopo le firme che i ministeri dello Sviluppo economico e della Transizione ecologica hanno apposto sulle autorizzazioni per le opere, il cui soggetto attuatore da parte statale è Invitalia.

Serracchiani non si trovò mai nelle condizioni di dare il via al barrieramento. Ora i tempi sono maturi, ma la proroga del commissario non è in vista. «I ritardi ci sono purtroppo ad ogni rinnovo», commenta Fedriga, che sottolinea come «senza proroga non sono nelle condizioni di fare nessun atto. È importante che arrivi il via del governo per andare avanti, completando il lavoro della struttura commissariale, che ha lavorato in questi anni in modo importante sui progetti di riqualificazione e recupero ambientale».

Un appello al Consiglio dei ministri arriva pure dal presidente di Icop Vittorio Petrucco, cui spetta la demolizione delle aree e la messa in sicurezza dei terreni dell’ex area a caldo, destinati ad uso portuale. «Spero che le cose vadano finalmente avanti», dice il costruttore e socio della Piattaforma logistica, che ricorda come «la definizione dello scambio di aree con il Demanio è ancora in itinere e bisogna accelerare sul percorso della messa in sicurezza permanente, su cui anche la nostra società ha accumulato ritardi a causa della complessità della questione. Senza il via al barrieramento, queste aree continueranno a essere inutilizzabili: il rinnovo del commissario è essenziale. Vedere che le cose vanno avanti dà coraggio alle imprese per procedere nel progetto di riqualificazione».

La Icop è attesa da un anno di lavori per le demolizioni ormai autorizzate e per il trattamento dei detriti che ne deriveranno. L’auspicio è che il barrieramento proceda in parallelo. Dopodiché sarà la volta dei piazzali, che verranno stesi secondo le tempistiche dei lavori che il Pnrr finanzierà per la creazione della nuova stazione merci di Servola, con traguardo nel 2026.

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