Roma ripensa le aliquote Irpef. Rischio aumenti nei Comuni Fvg

Rialzi ipotetici dell’86% in caso di sblocco degli importi. «Ma a Trieste e nell’Isontino niente stangate»

TRIESTE I sindaci si potrebbero ritrovare con la leva in mano per rialzare le addizionali Irpef e Imu seconde case. Ma a Trieste, Gorizia e Monfalcone, prima che i cittadini si preoccupino, arriva la rassicurazione massima: «Non toccheremo le imposte all’insù». Una promessa che in realtà per Trieste, almeno sull’Irpef, conta poco, dato che in città si è già arrivati all’aliquota massima dell’8 per mille.

Il 2019, dopo le misure contenute nella legge di Bilancio 2016 e prorogate fino al 31 dicembre 2018, potrebbe essere l’anno della concessione ai Comuni di deliberare aumenti rispetto alle aliquote stabilite per il 2015. A parlarne, in occasione dell’assemblea Anci di Rimini, è stato il sottosegretario al ministero dell’Economia e delle Finanze Laura Castelli. «Siamo convinti che la situazione vada sbloccata, ma anche che un buon sindaco sappia calibrare con i suoi cittadini la necessità fiscale», le parole della deputata grillina. Una «responsabilità» che viene sottolineata anche da Mario Pezzetta, presidente regionale dell’Anci: «La questione di principio è riaffermare l’autonomia dei sindaci: chi governa un Comune ha ben chiaro il quadro delle sue esigenze, eppure a essere messi sotto tutela sono proprio i sindaci e mai lo Stato. Assisteremo ad aumenti generalizzati? Non è possibile saperlo, tanto più che va ancora chiarita la questione della pace fiscale, con vari gettiti tributari in sofferenza. Quel che è certo è che il buon senso prevarrà».

La mappa dell’Irpef: in regione si arresta il calo dei contribuenti
MILANO 13-2-09 PIL 2008 IN CALO - SOLDI E BANCONOTE (Agenzia: EMMEVI) (NomeArchivio: EURO_9ge.JPG)


Secondo una stima del Sole 24 Ore, se a fine anno il governo sbloccherà davvero le aliquote fiscali, la possibilità di intervento sull’Irpef riguarderà 6.782 Comuni (in 4.151 l’addizionale è attualmente a zero, mentre solo in 1.187 è al tetto del 8 per mille), ma pochi di meno, i 6.516 che hanno ancora margine per toccare la quota massima del 10,6 per mille, potranno intervenire pure sull’Imu seconde case.

All’interno di un sistema nazionale in cui l’Irpef dei Comuni vale oggi 4,16 miliardi di euro, in Fvg la situazione è differenziata. Gorizia ha abolito l’addizionale Irpef nel 2012, mentre a Monfalcone si rimane a zero fino ai 20 mila euro di reddito e si sale progressivamente fino al 8 per mille sopra i 75mila euro. La media di tutti i Comuni è invece del 4,3 per mille, che si traduce in 140 euro pro capite di addizionale, con un aumento possibile dell’86%. Il sindaco di Trieste Roberto Dipiazza, pur potendo eventualmente alzare solo l’Imu seconde case, contesta il principio: «Sbagliato spremere ancora di più i cittadini. Quello che invece dobbiamo fare è tagliare le spesa e i costi della burocrazia. Riuscissimo a intervenire in questa direzione, potremmo generare in un solo colpo fino a 400mila posti di lavoro».

Tasse e tariffe inalterate, niente Irpef
Bumbaca Gorizia 05.04.2011 Anagrafe Comune, eliminacode - Fotografia di Pierluigi Bumbaca


Rodolfo Ziberna, sindaco di Gorizia, conferma invece l’intenzione di continuare a guidare una città no-Irpef: «Se usassimo l’addizionale massima, incasseremmo 800 mila euro all’anno e potremmo risolvere non pochi problemi di amministrazione. Ma i cittadini non hanno soldi e non ho nessuna intenzione di mettere le mani nei portafogli».

Sulla stessa linea il sindaco di Monfalcone Anna Cisint: «Da tecnico e ora da sindaco sono sempre stata contraria a innalzare la pressione fiscale. Nei primi miei due bilanci in città l’ho non a caso ridotta di 1,5 milioni di euro abbassando in particolare Imu e Tari. Le aliquote Irpef sono tra l’altro odiose perché generano differenze tra la popolazione da un Comune all’altro. Per quel che potrò, cercherò di comprimere ancora i tributi. Di certo mai li alzerò». —


 

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