Roma congela il via libera al rigassificatore
Novanta giorni di sospensione per ottenere la documentazione ancora mancante: non è evidentemente il verdetto, ma è la “tregua” che il ministero dello Sviluppo Economico ha accordato prima di riconvocare la conferenza dei servizi sul rigassificatore di Zaule, che ieri a Roma ha visto la sua prima e interlocutoria riunione.
Iter bloccato, ha dunque deciso la responsabile ministeriale del procedimento Concetta Cecere, che al dicastero di via Molise ha moderato l’ampio dibattito tra i numerosi convenuti, pubblici e privati (tra questi ultimi, ovviamente, la proponente Gas Natural), durato dalla tarda mattinata alle 15.
La Regione Friuli Venezia Giulia, rappresentata dall’assessore all’Ambiente Sara Vito, ha eccepito che all’appello delle carte non risultavano tre atti determinanti per decidere: al ministero dell’Ambiente pendono ancora i pareri tecnici sulla valutazione d’incidenza dell’Area marina di Miramare e sull’elettrodotto interrato di collegamento tra il terminal Gnl e la rete elettrica. E, sempre all’Ambiente, non si è ancora conclusa la procedura di Via (valutazione impatto ambientale) relativa al metanodotto Sealine, progettato da Snam. Senza contare - ha incalzato l’assessore Vito - che Italia e Slovenia non hanno definito l’accordo sull’ubicazione del rigassificatore nell’alto Adriatico.
Comunque, nella sostanza, la Regione ha ribadito che il terminal Gnl a Zaule è «incoerente» rispetto al modello di sviluppo elaborato dall’Autorità portuale triestina, in quanto il traffico container e ro-ro assume rilevanza prioritaria rispetto alle infrastrutture energetiche come il rigassificatore con relative gasiere. Argomenti questi sui quali ha insistito Zeno D’Agostino, commissario straordinario dell’Autorità portuale, che proprio sulla gestione del traffico nel Canale sud ha sollevato questioni di incompatibilità operativa.
Sul coordinato-disposto tra ragioni procedurali-portuali-ambientali sono tornati gli assessori provinciale e comunale all’Ambiente, rispettivamente Vittorio Zollia e Umberto Laureni, per ribadire il “no” alla costruzione del rigassificatore, del resto già evidenziato nella raffica di ricorsi al Tar Lazio contro il parere di compatibilità espresso dalla commissione Via all’inizio dello scorso febbraio. Sia Zollia che Laureni hanno polemicamente sottolineato come alla riunione avessero dato forfait sia il ministero dell’Ambiente che quello dei Beni Culturali.
Ma, a fronte del muro unanimemente eretto dalle istituzioni territoriali, ci sono anche pubblici organi che non si sono opposti al progetto: è il caso dei Vigili del fuoco e della Capitaneria di nporto, sia pure con prescrizioni. Secondo quanto ufficiosamente raccolto, anche AcegasApsAmga (controllata dal gruppo Hera) avrebbe manifestato un parere favorevole.
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