Roma affida all’Upt i 3 milioni per gli italiani d’Istria e Fiume

Firma alla Farnesina. Calo di un milione dal 2019. Tremul (Ui): «Tutto previsto» Il ministro Di Maio riceve il nuovo presidente Fatovic: «Sia un ente inclusivo»
La sede dell’Università popolare di Trieste in piazza Ponterosso. Foto di Andrea Lasorte
La sede dell’Università popolare di Trieste in piazza Ponterosso. Foto di Andrea Lasorte

TRIESTE Il ministero degli Esteri ha approvato l’erogazione di tre milioni di fondi da distribuire alle comunità italiane dell’Adriatico orientale: fondi che verranno dati all’Unione italiana attraverso l’Università popolare di Trieste, il cui neopresidente Emilio Fatovic è stato ricevuto nei giorni scorsi a Roma dal titolare della Farnesina Luigi Di Maio.

Si tratta di un momento di ripartenza per l’Upt, dopo il commissariamento dell’anno scorso, ma anche perché si tratta di attuare il nuovo assetto in cui l’ente adempio al ruolo affidatole dalla legge 73 del 2001, ovvero quello di erogatore dei fondi destinati all’Ui. Lo stesso accadrà poi per i fondi della legge 72, destinati alle associazioni dell’esodo, vincolati anch’essi all’Upt dal legislatore negli anni scorsi.



È stata firmata lunedì la convenzione tra il Mae, l’Upt e l’Ui, che impegna per il 2020 le risorse a favore della comunità nazionale italiana di Slovenia, Croazia e Montenegro.

Erano presenti il direttore generale per i Paesi dell’Europa in seno al Maeci, ambasciatore Vincenzo Celeste, il presidente dell’Upt Emilio Fatovic, il presidente dell’Ui Maurizio Tremul, il ministro plenipotenziario Francesco Saverio De Luigi, il segretario generale dell’Upt Fabrizio Somma.

Lo stanziamento di tre milioni segna un calo rispetto a quello 2019, 4 milioni, ma non è un imprevisto: l’entità dei fondi è stata stabilita dalla legge di bilancio del 2018 (4 milioni nel 2019, 3 nel 2020, 3 nel 2021): «Niente che non ci aspettassimo - commenta Tremul -. Avevamo chiesto un milione in più per l’edilizia scolastica ma non è stato possibile».



In seguito, ha avuto luogo un colloquio riservato tra i rappresentanti dell’Upt e Di Maio: «Ho ribadito al ministro - spiega il presidente Fatovic - la nostra intenzione di applicare fedelmente le linee guida indicate dal ministero, nella persona del direttore Celeste, in occasione dell’ultimo comitato di coordinamento per le attività in favore della minoranza italiana a fine luglio». Di Maio ha posto l’accento, racconta il presidente, sul «carattere inclusivo e non divisivo» che l’Upt dovrà perseguire nella sua azione. Il ministro ha comunque l’interesse per l’ente: «Abbiamo parlato della possibilità di usarla anche come strumento per i giovani dei Paesi balcanici prossimi all’ingresso nell’Ue», dice il presidente. Conclude Fatovic: «L’incontro ha confermato l’interesse, l’attenzione e l’appoggio dello Stato nei nostri confronti, così come avviene con la Regione». —


 

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