Roma accelera sul restauro del Sacrario di Redipuglia

“Piazza delle Pietre d’Italia” inaugurata con i vertici del governo e il canto di Mina. Lotti: «Finiremo i lavori nel 2017»
Bumbaca Gorizia 09.11.2015 Redipuglia, Piazza inaugurazione Pietre d'Italia Fotografia di Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia 09.11.2015 Redipuglia, Piazza inaugurazione Pietre d'Italia Fotografia di Pierluigi Bumbaca

REDIPUGLIA. Un impegno finanziario di undici milioni di euro. Sette per la completa ristrutturazione del Sacrario e quattro per il restyling di “Casa Terza Armata” e dei suoi spazi interni ed esterni in modo da dare finalmente vita a un vero e proprio “Memoriale” della Grande Guerra.

Il primo atto del maxi intervento, atteso da anni, si è consumato durante l’inaugurazione della “Piazza delle Pietre d’Italia” alla presenza del ministro della Difesa Roberta Pinotti e del sottosegretario alla presidenza del Consiglio Luca Lotti. Debora Serracchiani, presidente della Regione, non si è lasciata infatti sfuggire un’occasione d’oro e ha chiesto espressamente ai rappresentanti del governo la conclusione dei lavori entro il 4 novembre del 2017. La risposta non si è fatta attendere. Lotti, a capo della “Struttura di missione per gli anniversari di interesse nazionale”, non ha potuto far altro che ribadire l’impegno a rispettare la scadenza del 2017 anticipata rispetto a quella del 2018 inizialmente prevista.

Redipuglia, Mina canta "Il testamento del Capitano"

Redipuglia, l'inaugurazione del mosaico Piazza Pietre d'Italia

La cerimonia è stata carica di emozione. Ed è culminata con l’accensione della piazza formata da 130 varietà di pietre che arrivano da cave estrattive di tutta la penisola e che sono sistemate su un supporto reticolato che viene illuminato dal basso. Ad entrare nel dettaglio del progetto sono stati gli architetti Eugenio Vassallo ed Orazio Carpenzano che hanno ricordato come, al termine dei lavori, i gradoni del Sacrario, ma anche la zona antistante il colle di Sant’Elia, avranno un aspetto diverso, capace di valorizzare e di promuovere un luogo simbolo della storia italiana.

«Quello concretizzato dal governo – ha detto Serracchiani – è un importante riconoscimento a questa nostra terra, ma anche un atto significativo che offre dignità e futuro a un tempio all’aperto che è nella memoria di tutti gli italiani». Il sottosegretario Lotti ha spiegato che la volontà non è quella di organizzare celebrazioni spot bensì di raccontare la storia a tutti trasmettendo ideali veri alle future generazioni. Lo stesso Lotti ha quindi ricordato il lavoro svolto dal comitato scientifico guidato da Franco Marini anche lui presente a Redipuglia. «Questo è solo l’inizio e non a caso è stato scelto il Sacrario nel quale riposano i centomila soldati italiani caduti durante la Grande Guerra. Interverremo anche a Bassano, ad Asiano e sulla cima del Grappa, mentre 350mila euro sono stati destinati al Sacrario di Oslavia» ha concluso Lotti.

Perché il sacrificio di tanti italiani che sono diventati loro malgrado degli eroi, non può e non deve essere dimenticato. «È nostro preciso dovere – ha infatti evidenziato il ministro Pinotti – ridare dignità a queste testimonianze del passato e Redipuglia è di gran lunga la più importante che possediamo e che dobbiamo salvaguardare. La prima guerra mondiale ha significato una prova fortissima per le nostre Forze armate, ma anche uno sforzo comune di tutti quegli italiani che, forse per la prima volta, allora, si riconoscevano come un’unica nazione. Fragile, ma pur sempre la Patria. Qui ci sono i nostri morti ed il loro sacrificio non deve essere disperso».

Redipuglia svela il mosaico d’Italia VIDEO E FOTO
Un'immagine della "Piazza delle pietra d'Italia" (foto Bumbaca)

Un momento importante della cerimonia, svoltasi alla presenza di tanti sindaci e di tanti semplici cittadini, è stato quello che ha visto protagonista Mina che, in un contributo filmato molto atteso, ha dapprima cantato “Il testamento del capitano”, riproducendo con una grande prova di bravura i cori alpini ben noti nella memoria collettiva, e poi ha letto un brano dal “Giornale di guerra e di prigionia” di Carlo Emilo Gadda. Tutti i presenti hanno quindi intonato l’Inno d’Italia eseguito dalla banda giovanile regionale del Friuli Venezia Giulia diretta dal maestro Fulvio Dose.

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Grande Guerra, Mina legge Carlo Emilio Gadda

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