Roiano, l’ex area Polstrada sarà pronta tra due anni

Adesso la fase di verifica e di validazione, poi l’approvazione del progetto. Gara dei lavori prevedibile a settembre: asilo, parking, verde in un anno e mezzo

TRIESTE Da adesso, quando siamo a fine marzo 2020, possiamo stimare un periodo di un paio d’anni per vedere compiuto il progetto che ridisegna il cuore di Roiano, laddove una volta sorgeva la caserma della Polstrada “Emanuele Filiberto”. Considerato che gli albori dell’operazione risalgono al 2002, ci sarà occasione di celebrare insieme battesimo e ventennale: una durata che batterà persino la flemmatica tempistica di piazza Libertà. Fonti comunali consentono di abbozzare un cronoprogramma su cui comunque incombe l’emergenza sanitaria, con le derivanti difficoltà relazionali a condizionare il ritmo operativo. In questo momento è in corso la fase di verifica e di validazione, che viene seguita a livello interno e che è ragionevole ritenere si concluda entro aprile. Secondo momento sarà l’approvazione del progetto, approdato all’esecutività, che anticiperà finalmente l’indizione della gara prevedibile a settembre. Una volta aggiudicati, i lavori si protrarranno per un anno e mezzo. Dunque, se sommiamo con tutte le cautele i vari segmenti procedurali-operativi, arriviamo a quei due anni, di cui in premessa.

La gara è una delle più importanti nella stagione conclusiva del terzo mandato Dipiazza. Con 5,3 milioni in palio sul 1° lotto sarà superata solo dagli importi necessari a risanare la galleria Montebello-Foraggi (circa 13 milioni). Interesserà 7700 metri quadrati in un rione ad alta densità abitativa. L’investimento complessivo ammonterà a 7,8 milioni: tre quarti a cura della Regione Fvg, il resto coperto da Stato e Comune. Dopo una lunga preparazione durata fino al 2015-2016 culminata con il trasferimento della Polstrada nella nuova sede di via Mascagni, il primo colpo di piccone dedicato all’abbattimento dei vecchi edifici venne sferrato dal sindaco Roberto Dipiazza nel giugno 2017. Poi intervenne la gara per la progettazione, bandita nel settembre 2018. Ancora pratiche da sbrigare, compresa la verifica che non si nascondessero ordigni bellici nel sottosuolo dell’area.

I tecnici comunali sottolineano la rilevanza urbanistica di un insieme di opere che riscrive un intero isolato vocato a uso castrense fin dai primi del Novecento e perimetrato da via dei Moreri, via Villan de Bachino, via Montorsino. La riqualificazione s’impernia su tre lavori: l’asilo “nido”, il parking semi-interrato, il cosiddetto “bosco urbano”. Tre milioni sui 5,3 programmati sono destinati all’opera principale, il “nido”, che andrà a presidiare una zona sprovvista di questo servizio e ad elevata richiesta: infatti sarà in grado di ospitare sessanta bambini, il massimo consentito. Nell’autorimessa potrà parcheggiare una settantina di vetture, molto meno delle 400 che in un primo tempo si era ritenuto di sistemarvi, per attenuare le necessità del rione (durante il secondo mandato Dipiazza si era ipotizzato un accordo con la Riccesi per costruire un parking ma l’ipotesi restò tale). Il “bosco urbano”, insieme all’area “gioco”, costituirà la zona di verde pubblico pensata per ossigenare un quartiere fortemente cementificato. —

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