Rogo al bar di Aurisina, caccia ai testimoni
DUINO AURISINA. Pezzi di legno bruciacchiati, oggetti di metallo anneriti, frammenti di vetro segnati dal calore. Potrebbero essere questi reperti - prelevati durante un sopralluogo dai vigili del fuoco - a spiegare le cause del rogo che l’altra mattina ha completamente distrutto il bar Igor di Aurisina. Si tratta di un’analisi complessa: i pompieri infatti stanno cercando di capire quale possa essere stata la sostanza che ha innescato il rogo e le esplosioni. Sugli esiti si potrà sapere qualcosa solo tra qualche giorno.
È stato chiaro fin da subito che gli accertamenti dei vigili del fuoco e degli investigatori del commissariato di Duino su quanto avvenuto nella notte tra domenica e lunedì ad Aurisina, puntano a trovare conferme all’ipotesi del dolo. In effetti è apparso immediatamente singolare il fatto che l’esplosione che ha preceduto il rogo si sia verificata anche in assenza di bombole all’interno del locale. Un’esplosione che ha “sparato” gli infissi a una decina di metri dallo stabile, praticamente dall’altra parte della strada. L’allarme è scattato alle 3.30. E proprio alla stessa ora c’è stato il furto nel vicino bar Aurisina.
Ma le indagini coordinate dal pm Cristina Bacer - che si appresta a nominare un consulente tecnico nei prossimi giorni - non sono facili. Infatti gli investigatori del commissariato di Duino stanno in queste ore verificando una serie di altre circostanze. Prima tra tutte quella della concomitanza del furto messo a segno nel vicino bar Aurisina avvenuto attorno alle 3.30 del mattino: alla stessa ora dell’incendio del locale che si trova a meno di 10 metri da quello svaligiato.
Si cerca un testimone. Un abitante della zona che - magari casualmente - abbia visto qualche movimento nella piazza di Aurisina. Qualcuno che abbia sentito il rumore di un motore di un’auto o le voci di chi a quell’ora era in strada.
Il primo accertamento determinante, si è saputo, sarà comunque quello dell’analisi del traffico telefonico dei cellulari che hanno utilizzato i ripetitori della zona proprio in quell’arco di tempo. La speranza è che da questa verifica i poliziotti possano risalire all’identità di qualcuno che si trovava nell’area interessata. Ma viene anche preso in esame un altro elemento. Quello delle tracce lasciate dai ladri nel bar Aurisina. Tracce che presto potrebbero “parlare” consentendo di arrivare a un’identità.
Intanto il pm Cristina Bacer ha disposto il sequestro del bar e anche dell’area di una trentina di metri quadri davanti allo stabile. Si tratta evidentemente di un atto dovuto. Necessario per poter effettuare nei prossimi giorni nuovi e ulteriori accertamenti.
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