«Roen est non si allarga licenzia solo due operai»
RONCHI DEI LEGIONARI. «Non c’era alcun obbligo di coinvolgere il sindacato sul licenziamento dei due operai, il fatto che sia stata presa questa decisione non significa che l’azienda abbia avviato un...

Altran Ronchi-ROEN EST
RONCHI DEI LEGIONARI. «Non c’era alcun obbligo di coinvolgere il sindacato sul licenziamento dei due operai, il fatto che sia stata presa questa decisione non significa che l’azienda abbia avviato un processo che condurrà ad ulteriori licenziamenti. E non ci sarà alcuna apertura ex novo di un ufficio progettazione e ricerca perché esiste già».
La Roen Est di Ronchi Dei Legionari in una nota ufficiale dà la sua versione dei fatti sulla vertenza in corso nello stabilimento dove sono stati proclamati scioperi ed agitazioni. E soprattutto smentisce quanto riferito al giornale da parte dei sindacati al termine delle riunioni tra direzione e organizzazioni dei lavoratori. Iniziando dal fatto che (come del resto avevano detto pure i sindacati dopo le prime riunioni) «non vi è alcun piano di riorganizzazione e non ce ne sono in programma», l’azienda insiste spiegando che «non c’era alcun obbligo di coinvolgere i sindacati» dopo l’annuncio di 2 licenziamenti.
Una decisione presa dal gruppo che il fondo di investimento a cui ci si riferisce parlando della proprietà il The D. E. Shaw group «una società che si occupa di investimenti ad ampio spettro» mentre l’indicazione sui fondi pensionistici era «imprecisa».
Ma il nodo più importante riguarda la notizia data dei sindacati dell’apertura a Ronchi di un ufficio tecnico per la progettazione oltre ad altri investimenti. Dall’azienda arriva una smentita e in particolare si precisa che «Roen Est già dispone di un simile ufficio e dunque l’indicazione che vi sarebbe la volontà di aprirlo ex novo è del tutto contrariamente. Il successivo riferimento poi a un quadro schizofrenico nel comportamento aziendale dettato da un lato dai due licenziamenti immotivatamente contestati da parte sindacale e, dall’altro dall’asserita apertura dell’ufficio, appare quindi del tutto fuori luogo».
Proprio da parte sindacale da un lato era stata espressa una forte critica sul licenziamento dei due operai, dall’altro il conforto sulle notizie avute di ulteriori investimenti a Ronchi dei Legionari sulla fabbrica e sul fatto che non ci sarebbe stato nessun piano di riorganizzazione.
Un panorama che ora l’azienda nella sua nota ufficiale di un legale, smentisce. Nessun investimento, nessuna apertura di altri uffici tecnici e soprattutto nessuna parola sugli investimenti, fra tutti l’acquisto dello stabilimento di Ronchi.
Intanto continua la vertenza tra sindacati e azienda. In particolare la trincea dei lavoratori per protestare contro il licenziamento dei due colleghi per i quali oltre allo stato di agitazione (sono stati congelate le prestazioni straordinarie) sono stati proclamati da Fim e Fiom scioperi e manifestazioni
. (g. g.)
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