Rivoluzione nei centri civici: sacrificati” due rioni

Gli abitanti della terza circoscrizione saranno dirottati nei nuovi uffici, in allestimento, nell’ex Carli. I residenti di San Giacomo dovranno scendere fino a Valmaura
Utenti in fila in un centro civico dell'Altipiano
Utenti in fila in un centro civico dell'Altipiano

Il centro civico di Roiano chiuderà per sempre a inizio 2015, quando sarà tagliato il nastro del nuovo ufficio polifunzionale all’ex Carli, di fronte alla Questura. Quello di San Giacomo verrà dismesso più in là, indicativamente entro un anno e mezzo, non appena saranno stati inaugurati gli sportelli, nuovi a loro volta, previsti in via dei Macelli, dietro lo stadio, in sostituzione dei vecchi di via Paisiello, già abbandonati e destinati a non riaprire più. Alla fine, quindi, a chiusura di una progressiva “ottimizzazione” scattata già ben prima di Roberto Cosolini (quando, di centri civici, a Trieste se ne potevano contare dodici in tutto), ma alla quale l’amministrazione in carica ha impresso un’accelerazione, delle strutture per così dire storiche si “salveranno” solo quelle di via Giotto e San Vito, insieme al polo del Carso Prosecco-Opicina. Tre insomma, che più le due novità (ex Carli e via dei Macelli) fanno cinque centri civici. Di cui tre in centro, un quarto a Valmaura e un quinto sull’altopiano.

La zavorra del Patto di stabilità e i puntuali intoppi burocratici che fanno difettare proprio in puntualità le opere pubbliche avevano via via cancellato dalla memoria dei triestini la rivoluzione dei centri civici annunciata già ad inizio anno dall’amministrazione Cosolini. Adesso, però, alla ripresa della routine dopo il consueto “passo ridotto” dei servizi durante l’estate (complice l’imminente partenza “ritardata” di certi cantieri, e complice pure il verificarsi di eventi non proprio imprevisti ma meno pubblicizzati, come ad esempio l’attuale chiusura temporanea per lavori degli sportelli di San Giacomo ospitati alla Biblioteca Quarantotti-Gambini di via delle Lodole) questa rivoluzione entra nel vivo. Dalle parole ai fatti. Piaccia o non piaccia. Battuta non casuale visto che a Roiano (si legga sotto, ndr) la cosa pare non piacere a molti e si sta facendo così oggetto di disputa politica.

Centri civici, la rivoluzione slitta di 5 mesi
Silvano Trieste 20/08/2012 Via del Teatro Romano, Istituto Carli

Un passo alla volta. Ad oggi i centri civici esistenti - al di là di Anagrafe e Archivio di stato civile dietro il Municipio - già sono cinque soltanto. E al momento, peraltro, ne funzionano quattro. Alla riapertura di fine estate di lunedì 22 settembre, infatti, proprio la “filiale” di San Giacomo alla Quarantotti-Gambini (che nel 2013 aveva già sostituito i tradizionali spazi della Quinta circoscrizione di via Caprin) non ha riaperto i battenti. Il disservizio però - osserva la vicesindaco Fabiana Martini, che detiene in Giunta Cosolini la delega al Decentramento amministrativo - dovrebbe durare poco, ed è giustificato, se vogliamo, da una “buona causa”: «È in corso un intervento per la costruzione di una sorta di bussola all’ingresso “superiore” affinché l’utenza, che non vuole o, soprattutto, non può usare le scale per accedere allo sportello, riesca ad accedervi evitandole». Un adeguamento dovuto, anche se lì il centro civico non durerà mica in eterno. San Giacomo, in effetti, perderà la sua bandiera, e ne condividerà una, la stessa, con Valmaura: è quella destinata a essere attivata «entro fine mandato», per dirla alla Martini, dunque nella prima metà del 2016, in una palazzina di proprietà comunale in via dei Macelli, dove è previsto pure il trasloco del Consiglio della Settima circoscrizione. Il Piano di riorganizzazione passato per la Giunta in primavera parlava di otto mesi. Un proposito rimasto sulla carta. «Il problema qui sono gli spazi finanziari legati al Patto di stabilità - spiega la vicesindaco - dato che le previsioni di spesa, quantificate in 240mila euro, che salgono a 290mila considerando il trasferimento della circoscrizione, non sono proprio trascurabili. Ci vorrà del tempo ma, come ho già avuto modo di dire in un incontro di quartiere, finché Valmaura non aprirà, San Giacomo non chiuderà».

Stesso ragionamento e stessa promessa, più o meno, per il “trapasso” da Roiano all’ex Carli, dove invece l’iter di riqualificazione strutturale del palazzo sono più a buon punto e dovrebbero consentire di far entrare a regime l’ufficio polifunzionale «a inizio 2015». A quel punto ciao ciao Roiano. Anche questa rinuncia, sostiene Martini, ha il suo perché: «La spending review nazionale ci obbliga a dimezzare entro il 2016 i costi per gli affitti, e i locali in cui è allestito il centro civico di Roiano non sono del Comune». Nello stesso periodo in cui si celebrerà il passaggio da Roiano a Cittavecchia, per tirare le fila, saranno nuovamente a disposizione gli sportelli alla Quarantotti-Gambini, ma a quel punto i centri civici disponibili torneranno temporaneamente ad essere quattro. Motivo: incombe la ristrutturazione di quello di via Giotto. «Lo terremo chiuso - giura la vicesindaco - per tre mesi, non di più, e solo quando l’ex Carli sarà già attivo. È un sacrificio necessario per potenziarne le funzioni e rispondere così proprio alla riorganizzazione che si sta compiendo».

@PierRaub

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