Rivoluzione dei Cup per visite più veloci
Prenotare una visita a Trieste e farla a Udine, a Gorizia o a Pordenone. O viceversa, se più veloce. Il Friuli Venezia Giulia, fresco di riforma sanitaria, si prepara a un’altra rivoluzione: quella dei Cup. Nel giro di qualche mese l’assessorato alla Salute guidato da Maria Sandra Telesca metterà a segno un’ampia riorganizzazione degli sportelli territoriali. La gestione sarà a livello regionale, non più locale. Un cambiamento di non poco conto per il cittadino che, per qualsiasi prestazione specialistica, potrà conoscere, e quindi scegliere, la disponibilità di ciascun ospedale del Fvg. Compresi i privati convenzionati. Ad oggi, invece, le informazioni che vengono date dagli addetti riguardano l’ospedale al quale ci si rivolge o al massimo le strutture che si trovano all’interno del perimetro di “area vasta”. Che, per il capoluogo, significa non oltre la zona isontina.
Una novità alla quale l’assessore Telesca ha accennato ieri in aula, ribattendo a un’interrogazione di Mara Piccin del Gruppo Misto. L’ex leghista aveva chiesto precise risposte sulla situazione dei tempi di attesa nei nosocomi del Fvg, talvolta insostenibili. Telesca ha menzionato proprio i Cup. «Tra gli obiettivi dell’assessorato – ha dichiarato in aula l’esponente della giunta Serracchiani – nell’ambito del processo di revisione organizzativa e dell’assetto istituzionale del Servizio sanitario regionale, c’è la riorganizzazione del Centro unico di prenotazione, finalizzato a rendere omogenea l’offerta sanitaria sull’intero territorio del Friuli Venezia Giulia». Consultando il sito web della Regione già ora è possibile avere un’idea delle tempistiche necessarie per fare i raggi o una Tac in un ospedale piuttosto che in un altro. Entro l’anno sarà consentito anche agli sportelli, fissando direttamente l’appuntamento.
Accanto a ciò, l’assessore prevede anche un aggiornamento delle denominazioni delle prestazioni ambulatoriali: un nome unico per ciascuna visita o patologia. Un intervento, anche questo, mirato a incidere sulla gestione delle cure e dunque, in ultima analisi, pure sui tempi di attesa. Iniziative che però non soddisfano tutti. Non certamente Mara Piccin. «Di fronte all’evidenza del problema – annota il consigliere pordenonese del Misto – le argomentazioni della giunta risultano sterili. Non bisogna essere degli scienziati per capire che il problema risiede nei tagli delle risorse alla sanità operate dalla riforma Serracchiani – insiste l’ex leghista – che hanno comportato, da un lato, una carenza di personale in servizio e, dall’altro, la riduzione dell’offerta dei servizi sanitari sul territorio». Piccin conclude: «Bene che la giunta regionale abbia attuato un sistema di trasparenza per la verifica online dei tempi di attesa, ma consiglio anche all’assessore di visitarlo qualche volta, così si accorgerà dello stato in cui versa il sistema e la prossima volta, magari, non mi fornirà una risposta che sembra copiata da una brochure di una mostra di arte moderna».
Ma l’assessore ha un’altra idea. Già nel testo della risposta portata in aula aveva posto l’accento su una serie di impulsi al sistema partiti nei mesi scorsi dall’assessorato: la riorganizzazione dei percorsi diagnostici, la condivisione dei criteri clinici di priorità adottati dai professionisti e tutta la parte online, vale a dire l’opportunità di consultare i tempi di attesa in Pronto soccorso e per le visite stesse. Tutto ciò, si legge nella nota di Telesca, porterà «a una riduzione delle inappropriatezze e a un miglioramento nelle tempistiche di erogazione degli esami necessari». «Adesso la sanità è in unico sistema regionale – chiarisce l’assessore a margine –, le strutture collaborano tra loro in rete. In ciascun Cup – ribadisce – sarà possibile prenotare un appuntamento per qualsiasi altro ospedale del Friuli Venezia Giulia. Ogni sportello avrà una visione complessiva e immediata sul resto, per decidere dove fissare la visita. Questo cambiamento che introduciamo nel sistema porterà benefici certi sui tempi di attesa in regione».
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