Rivolta al Cpr di Gradisca dopo i 4 nuovi casi di coronavirus in un giorno. Protesta subito sedata

Attorno alle 21 sono stati bruciati materassi e plexiglass al centro per migranti. Inizialmente i casi erano sembrati solo tre. Nel tardo pomeriggio la Prefettura ha fatto sapere di un ulterire contagio. Non risultano casi di infezione tra le Forze dell'ordine e gli operatori della struttura
Una protesta di migranti a Gradisca (archivio)
Una protesta di migranti a Gradisca (archivio)

ULTIM'ORA Rivolta venerdi sera, 24 aprile, al Cpr di Gradisca. E' scoppiata stando alle testimonianze attorno alle 21 ed è stata sedata un'ora dopo. Sono stati incendiati materassi e qualche pannello di plexiglass ma i vigili del fuoco accorsi in forze hanno spento le fiamme. Sul posto anche la polizia. Pare che la rivolta tragga motivazione dalla preoccupazione per i 4 casi di positività al Covid che si sono registrati all'interno del centro immigrati gradiscano.

Aggiornamento. Altri quattro casi di positività al Covid-19 al Cpr di Gradisca d'Isonzo, per un totale di 5 dall'inizio dell'emergenza Coronavirus considerando il contagio di un migrante nigeriano trasferito un mese fa dalla casa circondariale di Cremona al "carcere per migranti" isontino, ieri dall'ex "Polonio" è arrivata la nuova doccia fredda. Ad ufficializzare la notizia è stato il vicegovernatore del Friuli Venezia Giulia, Riccardo Riccardi, che Inizialmente ha parlato di 3 positivi al Cpr. Ma il dato è salito nel corso del pomeriggio di una ulteriore unità secondo un aggiornamento fornito dalla Prefettura di Gorizia.  

GRADISCA Sono stati confermati tre casi di positività al Covid-19 tra le persone trattenute all'interno del Cpr di Gradisca d'Isonzo. I tre si trovano in un'area isolata e non risultano casi di infezione tra le Forze dell'ordine e gli operatori della struttura.

Lo ha dichiarato il vicegovernatore della Regione con delega alla Salute, Riccardo Riccardi, dopo aver avvisato il sindaco di Gradisca d'Isonzo, Linda Tomasinsig, durante la riunione in videoconferenza con il sindaco di Gorizia, Rodolfo Ziberna, nel corso della quale Riccardi ha inoltre spiegato che "il reparto di Neurologia del presidio sanitario di Gorizia è operativo e in funzione, come confermato anche dalla direzione sanitaria dell'Azienda sanitaria universitaria Giuliano Isontino, anche se il 22 aprile due pazienti ricoverati sono risultati positivi al Covid-19".

Il vicepresidente ha poi chiarito che "nell'ospedale di Gorizia un paziente era stato sottoposto a precedenti accertamenti risultati negativi e, come previsto dai protocolli, prima di trasferirlo in ambiente Covid free, è stato nuovamente sottoposto a tampone, che ha dato risultato positivo. A quel punto il paziente, che si trovava già in stanza singola, è stato trasferito nel reparto Covid dell'ospedale Maggiore di Trieste.

Un altro paziente era stato sottoposto a tamponi e accertamenti con esito negativo, ma ulteriori accertamenti hanno evidenziato la presenza dell'infezione. In via precauzionale tutti i pazienti degenti nel reparto di Neurologia sono stati sottoposti a tampone e al momento risultato tutti negativi".

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Illustrando la situazione al primo cittadino del capoluogo isontino, Riccardi ha spiegato che al momento risultano positivi al Covid due infermieri del pronto soccorso, mentre per quanto riguarda i pazienti, una delle cinque persone ricoverate in terapia intensiva a Gorizia oggi sarà trasferita a Pordenone.

Complessivamente i contagiati da Covid-19 nella città Gorizia sono 64, mentre per quanto riguarda le 23 case di riposo dell'isontino "è stata avviata un'ampia azione di screening con l'effettuazione di oltre mille tamponi, che ha permesso di scoprire, al momento, 25 casi tra gli operatori. Sono stati inoltre effettuati tamponi anche nella struttura dei Padri Trinitari, nel Cisi, nella casa circondariale, nel Cpr e nei due centri per l'immigrazione

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