"Rivolta" al Cie, preso dopo 2 anni e mezzo

Si tratta del tunisino Mohamed Hamnia. Nell'agosto del 2013 fuggì dal centro dopo aver scatenato l'inferno
La rivolta al Cie di Gradisca
La rivolta al Cie di Gradisca

GRADISCA D'ISONZO. Si chiama Mohamed Hamnia, è un ventottenne tunisino ed è stato arrestato dalla polizia di stato nella serata di mercoledì 16 marzo, di rientro dalla Svizzera con il volo proveniente da Zurigo, allo scalo aereo di Malpensa nell'ambito della procedura di riammissione prevista dal trattato di Dublino. Su di lui pendeva l'ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip del Tribunale di Gorizia nel novembre del 2013, a seguito delle indagini condotte dalla squadra mobile sui gravi fatti di danneggiamento che avevano seriamente lesionato la struttura del Cie di Gradisca. Ad agosto di quell'anno, infatti, si susseguirono una serie di episodi di sistematica distruzione della struttura e, all'apice degli eventi, il 21 settembre Hamnia, assieme ad altri due sodali, un tunisino ed un algerino, riuscirono a svellere dalla loro sede i pali metallici di sostegno dell'impianto antintrusione collocato sui tetti, rendendolo inservibile; poi, non paghi di quell'azione, praticarono un foro nella rete d'acciaio aprendo un varco verso la zona "rossa". Di lì, poi, il solo Hamnia guadagnò la fuga scendendo dal tetto e attraversando i campi circostanti.
 

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