Rive, ciclabile in stallo. Il Comune anticipa la Campo Marzio-Ponziana

L’Authority non molla il sedime: in ballo alcuni parcheggi di Ttp. Marchigiani: «Noi non stiamo fermi ad aspettare». La Provincia rivoluziona la “Cottur”: sport e turismo, con bici a noleggio e chioschi
Foto BRUNI TRieste 16.09.12 Manifestazione Bici in Città
Foto BRUNI TRieste 16.09.12 Manifestazione Bici in Città

C’è una Provincia che immagina di poter fare molto presto della sua pista ciclabile - quella che già esiste da Ponziana a Draga Sant’Elia ed è intitolata a Giordano Cottur - una nuova casa a cielo aperto per eventi sportivi ed attività agonistiche e ricreative: un centro del passatempo per i triestini e al tempo stesso un richiamo per i turisti, con tanto di eventuali punti-noleggio di bici agli imbocchi e, perché no, chioschi di ristoro e pit-stop strada facendo. E c’è un Comune che promette invece - fra gli altri propositi mirati sempre a incentivare l’uso delle due ruote rigorosamente smotorizzate - di poter fare altrettanto presto la sua, di pista ciclabile, quella che ancora non esiste, destinata a partire dalla Stazione di Campo Marzio per poi raggiungere Ponziana, innestandosi proprio nella “Cottur”.

Trieste insomma, se ci limitiamo a parlare di bici, pedala, o per lo meno dà l’impressione di farlo. La messa in pratica di entrambi i progetti sarebbe, in effetti, dietro l’angolo. Per lo sviluppo sportivo, ricreativo e turistico della Ponziana-Draga (di cui riferiamo a lato, ndr) proprio lo scorso venerdì sono scaduti i termini, fissati dalla Provincia in un avviso pubblico, per la presentazione di eventuali manifestazioni di interesse alla gestione del tracciato: questa settimana le buste saranno raccolte e vagliate, dopodiché sarà la volta della gara vera e propria e del conseguente affidamento.

È però la realizzazione della futura ciclopedonale tra Campo Marzio e Ponziana - per il cui taglio del nastro l’assessore alla Mobilità di Cosolini, Elena Marchigiani, dà appuntamento «non oltre i primi mesi del 2015» - che finisce per tenere banco in questo momento. Non solo per l’attesa di ambientalisti e appassionati, ma anche - e soprattutto - perché fa risuonare il tormentone dello scontro politico in atto tra il Comune e l’Autorità portuale. Su tale tratto, in effetti, stando all’agenda concepita in origine, l’amministrazione cittadina avrebbe dovuto lavorare una volta fatto e finito quello sulle Rive. Non a caso è stato chiamato secondo lotto, con la denominazione di primo lotto affibbiata proprio a quello lungo le Rive: un paio di chilometri dal fronte Carciotti fino alla Stazione di Campo Marzio, in parte tra le aiuole e in parte alla loro destra lato mare, per una larghezza attorno ai tre metri. Il fatto è che qui l’inizio lavori resta sospeso, giorno dopo giorno, a una data da destinarsi. In Municipio si sostiene che l’Autorità portuale non ha nemmeno riposto a un paio di raccomandate di sollecito a sedersi attorno a un tavolo per decidere come fare la ciclopedonale sulle Rive: l’ente governato oggi da Marina Monassi - in base agli accordi siglati nel 2009 tra Roberto Dipiazza e Claudio Boniciolli nella cornice della più generale intesa Comune-Authority sul Piano regolatore del Porto - sarebbe chiamato a dare una porzione di proprio sedime demaniale costringendo così Trieste terminal passeggeri, presieduta ora da Antonio Paoletti, a sacrificare un tot di parcheggi a pagamento in superficie.

La prima raccomandata data novembre, la seconda è della scorsa settimana. Gli unici riscontri sono le ricevute di ritorno, lamenta l’amministrazione Cosolini, mentre dalla Torre del Lloyd si limitano a obiettare che il patto a latere del Piano regolatore portuale non dice proprio ciò che dice il Comune. Al che, sempre in Municipio, sta maturando - o meglio è già maturata, dato che c’è la benedizione degli uffici della Regione - l’idea di promuovere il secondo lotto a primo e di retrocedere lo stesso primo lotto a secondo, in maniera tale da non bloccare l’intera partita della nuova mobilità in bicicletta, attingendo sempre e comunque ai 374mila euro già vincolati da un decennio, di cui 288mila regionali e 86mila di cofinanziamento comunale.

«È nostra intenzione stringere i tempi, non vogliamo restare fermi ad aspettare, viste le reiterate richieste di risolvere la questione del tracciato delle Rive finora andate a vuoto», romba Marchigiani. Che evita polemiche frontali, eppure ripropone una fin troppo nota allegoria della Trieste contemporanea secondo Cosolini: c’è chi fa, e c’è chi frena.

@PierRaub

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