Riva Traiana, il terminal ai turchi. Gli Usa vendono 12 traghetti
Dopo sette anni sta per tornare tutto in Turchia il pacchetto azionario della Un ro-ro, la società che gestisce la principale e più trafficata delle tre linee di traghetti che collegano Trieste al Paese della Mezzaluna. Non solo, per la prima volta diverrà turco anche il terminal di Riva Traiana gestito dalla Samer seaport&terminals di cui dal dicembre scorso lo stesso armatore aveva acquisito il 60% delle quote. Era stato il fondo statunitense Kkr, all’interno del quale aveva un ruolo anche il generale Petraeus ex capo della Cia, ad acquisire la Un ro-ro nel 2007 dalle principali case camionistiche turche, ma da tempo l’aveva rimessa in vendita. Gli acquirenti sono stati identificati nelle società finanziarie turche Actera group e Esas holding (al 50% ciascuna) e a fine settembre, dopo l’approvazione da parte dell’autorità antitrust di Ankara, il contratto (con la cessione per l’esattezza del 97,6% del pacchetto azionario) sarà firmato. Le società non hanno rivelato il prezzo dell’operazione, ma l’agenzia Bloomberg ha citato una fonte anonima secondo la quale la transazione sarebbe costata 700 milioni di euro, cioé 50 milioni in più del debito netto della compagnia marittima. Sette anni fa il fondo americano avrebbe invece sborsato 910 milioni di euro. A passare di mano saranno ora i 12 traghetti attualmente in esercizio, il 100% del terminal di Pendik alla periferia di Istanbul e il 60% di quello triestino di riva Traiana dove alla famiglia triestina Samer rimangono il 40% delle quote e in virtù dei patti parasociali anche le cariche di presidente (Dario Samer) e di amministratore delegato (Paolo Spada), ma logicamente non la maggioranza in consiglio di amministrazione.
Actera è una società finanziaria specializzata in operazioni di buyout fondata da ex banchieri di Merrill Lynch aggregatisi alla società del finanziere turco Isak Antika. Il Gruppo Esas fa invece riferimento alla famiglia Sabanci, una delle più ricche e influenti dell’intera Turchia. Esas holding è proprietaria di 11 compagnie in 5 diversi settori e possiede tra l’altro Pegasus airline la principale compagnia aerea privata in Turchia e Air Berlin, la seconda in Germania, oltre alle più grandi sale cinema e ai principali sport club, cliniche a ambulatori medici in patria. «Proprio il prestigio e le forti capacità finanziarie delle due società - ha commentato ieri Enrico Samer - sono per noi e per Trieste la principale garanzia che gli investimenti sulle linea e sul terminal non solo verranno mantenuti, ma saranno ulteriormente rafforzati.» Appena lo scorso aprile il Comitato portuale ha approvato un allungamento a 20 anni della concessione del terminal di Riva Traiana alla Samer seaport&terminals che da fine mese come detto sarà controllata dai turchi. Ciò a fronte di un investimento di quasi 8 milioni di euro per la realizzazione di una nuova Piastra ferroviaria su cinque binari. Di questi, 5 milioni verranno utilizzati per l’acquisto di due transtainer (carri-ponte in grado di sollevare i semitrailer e porli sui convogli ferroviari), 2 milioni e 100 mila euro per la posa delle rotaie dei transtainer e 450mila euro per la manutenzione. La concessione però non è stata ancora firmata e l’investimento non è partito per un ricorso al Tar fatto dalla Emt di Francesco Parisi, che gestisce il terminal del Molo Sesto, secondo la quale la nuova Piastra della Samer ostacolerebbe le manovre ferroviarie degli altri terminal. Si attende di conseguenza l’udienza dinanzi alla giustizia amministrativa fissata per i primi di novembre. Nel frattempo però la Samer seaport&terminals ha fatto un altro investimento, per 2 milioni di euro, per l’acquisto di 16 trattori portuali per la movimentazione delle merci.
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