Ritossa riporta Tarchi e lancia una «cultura alternativa»

Adriano Ritossa, vecchio missino, non ha perso il vizio della politica. E nemmeno quella per i libri. «Ne ho comprati e regalati a migliaia in tutto il Mandamento...», dice sornione. Fra questi ci...
Bonaventura Monfalcone-08.05.2015 Presentazione libro di Marco Tarchi-Europalace-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura
Bonaventura Monfalcone-08.05.2015 Presentazione libro di Marco Tarchi-Europalace-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura

Adriano Ritossa, vecchio missino, non ha perso il vizio della politica. E nemmeno quella per i libri. «Ne ho comprati e regalati a migliaia in tutto il Mandamento...», dice sornione. Fra questi ci sono i libri del politologo Marco Tarchi che la politica di partito, ormai, solo la racconta nei suoi volumi e insegna all’Università di Firenze. Una materia di studio, nulla di più.

Ritossa e Tarchi si sono conosciuti a destra, negli anni Settanta, facendo un percorso assieme. Poi ognuno è andato per la propria strada. Ritossa attraversando il mare in tempesta della destra, dal Msi ad An e adesso con la “creatura” Alternativa, Tarchi uscendo di scena nel 1981 da quell’ambiente che gli stava stretto (messo alla porta dopo un numero della rivista satirica La Voce della Fogna, che prendeva di mira anche la classe dirigente missina) per dare vita alla Nuova destra, alla metapolitica e soprattutto a una serie di giornali quali Diorama letterario ed Elementi, fino alla carriera universitaria con l’attuale insegnamento in Scienza e comunicazione politica.

«L’ultima volta era venuto a Monfalcone in moto, me lo rinfaccia ancora...», ricorda Ritossa che ha riportato il vecchio amico in città per presentare “Italia populista, dal qualunquismo a Beppe Grillo”. L’ultima fatica presentata da Tarchi davanti a un folto pubblico all’Europalace, a distanza di trentaquattro anni dalla tappa monfalconese (quella in moto) sul filosofo francese Alain de Benoist. Ecco che “Italia populista” (edizioni Il Mulino) è diventato, anche per la destra attuale piuttosto disorientata, un modo “per capire come quella che era considerata una pericolosa patologia possa diventare una componente connaturata ai regimi democratici”.

Un viaggio nella politica passando dall’Uomo qualunque di Guglielmo Giannini al leghista Umberto Bossi, da Achille Lauro ad Antonio Di Pietro, fino alle campagne della Lega e del Msi della prima segreteria di Gianfranco Fini contro l’immigrazione e le esternazioni di Francesco Cossiga, per tornare alla rivolta di Reggio Calabria e agli show televisivi di Silvio Berlusconi, i girotondini alla Nanni Moretti e ovviamente a Beppe Grillo... Un populismo insito nella società italiana da analizzare, per arrivare alla politica odierna che sta a cuore a Ritossa e soci. «Se ripenso che proprio trentaquattro anni fa, quando venne Tarchi a Monfalcone, avevamo parlato di “cementificazione del territorio e dei cervelli”...», ricorda Ritossa affiancato da Alessandro Marega e Suzana Kulier. Solo amarcord? «No, voglia di proporre un modello culturale diverso, con intellettuali di qualità e offrire un circuito culturale alternativo - dice l’esponente di Alternativa - per ragionare sul territorio, senza paraocchi. E in questo Marco Tarchi è un maestro, “obbligandomi” a leggere libri di autori che un tempo non avrei mai preso in considerazione».

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