Ritorna in piazza il popolo anti Ferriera
TRIESTE. Riesplode la rabbia del popolo anti-Ferriera. Il Comitato 5 dicembre tornerà a manifestare domenica 22 maggio. L'appuntamento, annunciano gli organizzatori su Facebook, è alle 17 in Foro Ulpiano davanti al Tribunale. Il corteo si snoderà lungo tutto il centro. L'iniziativa è destinata a fare rumore, tanto più a ridosso delle elezioni comunali: la protesta del 31 gennaio scorso aveva portato in piazza Unità, sotto il municipio, oltre 4mila cittadini. «Adesso vi voglio in 10mila, incazzati e bastardi», si legge in un post. I toni, insomma, non sono affatto leggeri.
Non sarà una passeggiata primaverile, tutt'altro. Il Comitato ha deciso di mobilitarsi anticipando la decisione del sindaco Cosolini sull'area a caldo, la parte produttiva più inquinante. Una scelta pensata per lanciare un segnale preciso alla politica. «Già è grottesco che i cittadini debbano confrontarsi duramente con le istituzioni che dovrebbero rappresentarli - accusa il Comitato - ma quando diventa sfacciatamente chiaro che non fanno altro che cercare di prendere tempo per poi non fare nulla, è il caso di agire».
Il movimento dà voce a un malcontento mai sopito e anzi forse addirittura peggiore di prima nonostante gli interventi sulla fabbrica. «Perché il sindaco vuole aspettare l’ultimissimo momento? Che il suo pronunciamento non possa che essere contro è scontato per motivi elettorali». D’altronde Siderurgica Triestina, che si è impegnata pubblicamente a garantire il «pieno rispetto delle prescrizioni ambientali» contenute nell'Aia, ha già detto e ripetuto che non intende affatto bloccare alcunché. «In questo modo - rileva il Comitato - non possiamo che pensare che il voler aspettare l'ultimo momento sia per un modo per esprimere solo un semplice e scontato parere senza essere costretto ad agire concretamente». Di qui la scelta di scendere in piazza. «Ci sbagliamo? Cosolini ci smentisca emettendo un'ordinanza che impone una riduzione drastica della produzione».
Il Comune risponde per voce dell'assessore all'Ambiente Umberto Laureni: «Il Comitato ha dalla sua la forza dei numeri,ma io mi richiamo al nostro impegno di esprimerci sull'area a caldo prima delle elezioni come promesso».
Dal Comitato, sempre via Facebook, arriva anche un richiamo alla vicenda dei giardini pubblici contaminati e chiusi al pubblico. «La storia degli americani che nel Dopoguerra, sessant'anni fa, avrebbero utilizzato per piazzale Rosmini del materiale da riporto inquinato è una sciocchezza».
Sul caso interviene anche Roberto Decarli della lista Trieste Cambia, che stigmatizza le affermazioni di Roberto Dipiazza. «Il consigliere regionale ha raggiunto un livello di arroganza e sfrontatezza indicibile. Per dieci anni come sindaco sul tema dell'ambiente ha solo speculato e illuso politicamente i cittadini. Ora quindi sulla Ferriera non può dire nulla».
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