Risse e spaccio alla sala scommesse. Abitanti di via Beccaria “in ostaggio”

Residenti esasperati dai continui episodi di violenza da parte dei frequentatori del punto Sisal
«Vivere qui è diventato un incubo». Avviata la petizione per chiedere l’intervento delle istituzioni

TRIESTE Risse, schiamazzi, atteggiamenti minacciosi. I residenti di via Beccaria sono ostaggio dei frequentatori della sala scommesse Sisal aperta da qualche anno in quella breve strada che, da piazza Oberdan, porta a largo Piave. Esasperati da una situazione che si protrae ormai da mesi e preoccupati per la loro sicurezza, hanno deciso di alzare la voce e avviare una petizione, raccogliere le firme di chi abita in zona e, stanco di vivere come un recluso in casa propria, chiede l’intervento di questore e sindaco.

Le forze dell’ordine sono da tempo a conoscenza della situazione. Polizia e carabinieri, infatto, ricevono praticamente ogni giorno chiamate da cittadini costretti ad assistere a liti, violenti alterchi, episodi spaccio, e intimoriti all’idea di uscire e rientrare in casa. Un mese fa i residenti del condominio al civico 5 della stessa strada su cui si affacciano le vetrine del Match Point Sisal, attraverso l'amministrazione stabili Vivante hanno messo nero su bianco il loro dissenso per la situazione, invitando la stessa Sisal e la proprietà del locale al intervenire per risolvere il problema. Da allora l’unico provvedimento adottato dal gruppo specializzato in giochi e scommesse è stata l’introduzione di un buttafuori, chiamato a vigilare davanti e dentro il locale. Una soluzione che però, visti gli episodi verificatisi negli ultimi giorni, non sembra aver sortito alcun effetto.

Proprio ieri sera, durante un controllo, gli agenti delle volanti hanno arrestato un uomo colpito da ordine di carcerazione. Deve scontare due anni di custodia cautelare, ma se ne stava tranquillamente a scommettere sulla partita di Coppa Italia tra Milan e Inter. Qualche giorno prima, il 23 dicembre, due cittadini afghani sono stati protagonisti di un violento alterco con il buttafuori della Sisal, rendendo necessario l'intervento delle forze dell'ordine. Giunti sul posto per sedare la rissa, i carabinieri si sono visti costretti a portare in caserma uno dei due uomini che aveva posto resistenza al loro intervento. Il 17 novembre scorso poi, durante una violenta lite avvenuta all’esterno della sala scommesse, un uomo, con un calcio, ha frantumato il vetro del portone d’entrata nel condominio lì affianco. Intervenuti a seguito di una chiamata dei residenti, i carabinieri non hanno potuto fare altro che rilevare quanto accaduto. Chi ha causato il danno continua serenamente a frequentare quel punto scommesse, sfidando con lo sguardo al loro passaggio quanti quella sera sono intervenuti indicando alle forze dell'ordine le dinamiche dell'accaduto.

«Siamo stufi, non ne possiamo più, - dichiarano i residenti di via Beccaria che preferiscono restare anonimi per paura di subire ritorsioni -. Soprattutto gli anziani e le donne hanno paura a rientrare a casa o anche semplicemente ad uscire per portare a passeggio il cane o gettare le immondizie». «I frequentatori della sala scommesse, per lo più stranieri, ostacolano l’accesso al marciapiede e al portone d'accesso, - continuano i residenti - e gettano gusci di pistacchi, lattine, bottiglie, cartacce e mozziconi sigarette a terra. Inoltre urinano sui portoni». «Paradossalmente - aggiungono altri condomini - via Beccaria è considerata zona di lusso e classificata come A1. Dunque chi ci vive è tenuto al pagamento dell’Imu pure sulla prima casa. Peccato a che a noi sembra di vivere in una zona abbandonata della periferia». Nessun dubbio, infine, sul fatto che sia proprio la sala scommesse ad attrarre le cattive frequentazioni: quando l’esercizio chiude, alle 23, nella via tornano magicamente il silenzio e la calma.

La responsabile del punto scommesse, contattata telefonicamente, non intende fare commenti, sottolineando come Sisal non autorizzi i dipendenti a rilasciare dichiarazioni. «Noi però non ce la facciamo davvero più - sbottano altri residenti -. La presenza di tutte quelle persone spesso violente e irrispettose ci sta rendendo la vita impossibile . Assistiamo a episodi di spaccio - raccontano - e vediamo minorenni che affidano le loro giocate ad adulti e attendono fuori dalla sala scommesse. Tutto questo deve finire: le istituzioni - concludono - devono una volta per tutte raccogliere il nostro appello».

 

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